(Reuters Health) – Meno di un adolescente su cinque con problemi di salute cronici riuscirebbe a pianificare, con il pediatra, il passaggio al medico di famiglia per adulti. È quanto evidenzia una ricerca coordinata da Lydie Lebrun-Harris, della U. S. Health Resources and Services Administration di Rockville, nel Maryland. I risultati dello studio sono stati pubblicati da Pediatrics.
Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i dati provenienti da indagini fatte su genitori e operatori sanitari, relativi a quasi 21mila ragazzi di 12-17 anni, compresi circa 5.900 trattati per problemi cronici. Complessivamente, solo il 17% dei giovani con problemi speciali di salute e il 14% dei giovani senza problemi particolari sembravano essere pronti a passare dalle cure del pediatra e quelle del medico per gli adulti. Inoltre, solo il 44% dei giovani pazienti con problemi cronici aveva visto da solo un medico durante l’ultimo controllo e solo il 41% aveva discusso il passaggio dall’assistenza del pediatra a quella del medico per adulti. Infine, il 69% dei ragazzi con problemi particolari aveva discusso con il suo medico della possibilità di gestirela terapia da solo.
L’emancipazione difficile
Secondo Lebrun-Harris i ragazzi dovrebbero ricevere supporto nello sviluppare la capacità di auto-curarsi e imparare a prendere appuntamenti, discutere di diagnosi e piani di trattamento con i medici e porredomande quando non capiscono. Nello studio, i ricercatori hanno identificato tre momenti chiave per la pianificazione del cambio del medico: i pediatri che parlano con gli adolescenti su come deve avvenire il passaggio, i pediatri che lavorano con i giovani pazienti per sviluppare piani di auto-cura e capire come cambieranno le cure quando avranno 18 anni e faranno l’ultimo controllo da soli, senza la presenza di un genitore.“Siamo rimasti sorpresi nel constatare quanti pochi giovani pianificano la transizione”, ha dichiarato Lebrun-Harris. “I nostri risultati sottolineano la necessità che gli operatori sanitari lavorino con tutti i ragazzi, indipendentemente e in collaborazione con i genitori, per fornire loro conoscenze necessarie a preparasi all’assistenza sanitaria da adulti”.
Fonte: Pediatrics
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)