Dopo la Luna è la volta di Marte. Il Pianeta Rosso, che pure aveva accompagnato il nostro satellite nella notte di eclissi lunare, sarà questa sera alla distanza minima dalla Terra, precisamente a 57.590.630 chilometri, fatto questo che non accadeva da 15 anni.
“Avendo un’orbita ellittica, Marte si trova periodicamente a una distanza minima e una massima dalla Terra”, ha spiegato Silvia Casu, dell’osservatorio di Capodimonte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Il 31 sera il Pianeta Rosso sarà ben visibile a partire dal tramonto: sorgerà verso Sud-Est, pochi gradi al di sotto della Luna, nella costellazione del Capricorno. Raggiungerà il punto più vicino alla Terra intorno alla mezzanotte tra il 31 luglio e il primo agosto e sarà visibile per gran parte della notte. Poi, a partire da metà agosto, la luminosità di Marte inizierà a indebolirsi mentre le orbite del pianeta e della Terra allontaneranno i due corpi celesti.
“Quando Marte è in opposizione, cioè dalla parte opposta del Sole rispetto alla Terra, si verifica un allineamento tra i pianeti e la stella, con la Terra nel mezzo”, ha detto ancora l’astronoma. “Si tratta di un fenomeno interessante, perché durante l’opposizione il Pianeta Rosso è completamente illuminato dal Sole e alla distanza minore dalla Terra”, ha aggiunto. Le distanze minime, però, non sono sempre le stesse, ma variano a seconda dell’attrazione gravitazionale di Giove.
L’appuntamento con Marte così vicino alla Terra non è solo un pretesto per volgere lo sguardo al cielo, ma è anche “un’occasione ghiotta per le osservazioni scientifiche”, ha rilevato Casu. “Ad esempio, nei giorni scorsi la Nasa ha potuto scattare alcune immagini di Marte alle prese con una tempesta di sabbia globale”.
Questi incontri ravvicinati sono inoltre, per le agenzie spaziali, un’opportunità per programmare il lancio di nuove missioni. Nel 2020, ad esempio, quando Marte tornerà ad avvicinarsi alla Terra, l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) lancerà la missione ExoMars 2020 e la Nasa la missione Mars 2020: entrambe a caccia di tracce di vita presente o passata sul pianeta. Attenzione, infine, alle bufale che circolano in rete e sui social media: “non è vero che Marte apparirà grande come la Luna. Se così fosse – rileva la Nasa – sulla Terra avremmo enormi problemi legati all’attrazione gravitazionale di Marte e Luna insieme”.