(Reuters Health) – I bambini sani che hanno fratelli con una malattia cronica avrebbero la tendenza a sopprimere i propri bisogno per adattarsi alle dinamiche familiari concentrate sul figlio malato. A suggerirlo è uno studio pubblicato da Pediatrics e condotto da un gruppo di ricercatori guidato da Antoinette Deavin, della Lancaster University, nel Regno Unito.
Lo studio
Gli scienziati hanno preso in considerazione 12 piccoli studi, dall’analisi dei quali hanno evidenziato un quadro sulla capacità di recupero e sui bisogni emotivi insoddisfatti dei bambini sani con fratelli malati. Quando i fratelli di bambini malati descrivevano l’unità familiare, facevano riferimento al fatto che ciascuno di essi cerca di aiutare il bambino con malattia cronica, descrivendo questa situazione come un legame che avvicina la famiglia. Inoltre, alcuni fratelli sani sentivano che partecipare alle attività, sia che si trattasse di aiutare con faccende domestiche, di preparare pasti o sorvegliare i propri fratelli, era un’esperienza positiva, che li avrebbe fatti sentire più maturi.
Nei casi in cui invece i genitori tendevano a nascondere la malattia del fratello o a non coinvolgere i bambini sani nella situazione, questi tendevano a non esprimere i propri problemi. “La scoperta è stata che, quando i fratelli sani devono soddisfare i loro bisogni emotivi, adattano il loro comportamento nel tempo ai bisogni della famiglia, concentrandosi sul fratello malato”, dice Deavin. “Ciò significa che il fratello sano sente spesso il bisogno di sopprimere i suoi bisogni emotivi e questo potrebbe far pensare agli adulti che sta affrontando bene la situazione, pur vivendo ancora in sofferenza”.
I commenti
Lo studio, in realtà, non dimostra se o come vivere con un fratello con una malattia cronica possa avere un impatto sulla salute mentale su un fratello. Anche così, però, i risultati rivelano che il modo in cui un fratello sano risponde, a livello emotivo, alla presenza di un bambino malato, potrebbe dipendere dalle specifiche dinamiche nelle singole famiglie”, sottolinea Jerica Berge, dell’Università del Minnesota di Minneapolis, non coinvolta nello studio. “In alcuni casi, dunque, i fratelli sani potrebbero provare depressione o ansia, reprimendole, mentre in altri, la malattia potrebbe avvicinare i fratelli e i bambini sani potrebbero non avere problemi psicologici. Idealmente, dunque, il trattamento di un bambino malato cronico dovrebbe comprendere un intervento incentrato su tutta la famiglia, a sostegno non solo dei genitori, ma anche degli altri figli”, conclude Berge.
Fonte: Pediatrics 2018
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)