Uno squilibrio ormonale che si verifica prima ancora della nascita. Sarebbe questa la possibile causa della sindrome dell’ovaio policistico scoperta grazie ad uno studio condotto su topi, dai ricercatori dell’università di Lille, guidati dall’italiano Paolo Giacobini.
Lo studio
Pur essendo studiata da anni, non era stato finora possibile individuare con certezza cosa provocasse questa malattia, che colpisce il 10% delle donne in età riproduttiva e spesso è ereditaria. Secondo lo studio, pubblicato su Nature, sarebbe l’esposizione in utero ad un eccesso di ormone antimulleriano (prodotto dalle ovaie) a provocare la sindrome. Le donne incinte con questo disturbo hanno infatti il 30% in più del normale di questo ormone. E visto che la malattia è spesso ereditaria, hanno voluto vedere se questo squilibrio ormonale durante la gravidanza potesse provocare lo stesso disturbo anche nelle figlie femmine.
Per verificarlo, i ricercatori hanno iniettato elevate quantità di ormone antimulleriano in topi femmina incinte, e hanno visto che le loro figlie, quando crescevano, presentavano molti dei sintomi dell’ovaio policistico, come pubertà tardiva, ovulazione poco frequente, ritardo nel rimanere incinta e pochi figli. L’eccesso di ormone sembra innescare questo effetto, sovra-stimolando un gruppo di neuroni nel cervello che, a loro volta, fanno aumentare i livelli di un altro ormone, il testosterone. Nei topi i ricercatori sono riusciti ad annullare i sintomi, dando loro un farmaco usato normalmente nei cicli di fecondazione assistita. Il prossimo passo sarà iniziare una sperimentazione clinica sulle donne con questo farmaco.