Per fare l’identikit di una persona potrebbe bastare un test della saliva. Anche da una minima quantità di materiale biologico, grazie all’analisi del Dna è infatti possibile risalire a caratteristiche fiche quali colore degli occhi, dei capelli e delle pelle. A permetterlo è il test HirisPlex-S, sviluppato e descritto dai ricercatori dell’università di Purdue dell’Indiana sulla rivista “Forensic Science International: Genetics”.
Lo studio
Nel 2010 lo stesso gruppo di ricercatori aveva sviluppato il sistema IrisPlex, che sfruttava sei marcatori del Dna per capire se gli occhi di una persona erano azzurri o marroni. Nel 2012 hanno aggiunto altri marcatori per il colore dei capelli, e l’anno scorso quelli per il colore della pelle. Tutti questi test sono stati resi disponibili su internet, e possono essere usati da chiunque abbia accesso ai loro dati genetici.
“Possiamo prevedere il colore della pelle in cinque sfumature – da molto pallido, pallido, intermedio, a scuro e scuro-nero – usando i marcatori del Dna dai geni che determinano per ognuno il colore della pelle”, precisa Susan Walsh, coordinatrice dello studio. “E’ una cosa diversa dall’identificare i propri antenati geneticamente. E’ più come specificare il colore di una vernice in un negozio di ferramenta, che indicare la razza o l’etnia”, continua.
Se si chiede a un testimone oculare di dire cosa ha visto, “la maggior parte delle volte menziona il colore della pelle e dei capelli. Ciò che facciamo qui è usare la genetica per dare uno sguardo oggettivo a ciò che hanno visto”, precisa la ricercatrice. Grazie al test si può quindi definire insieme il colore degli occhi, dei capelli e della pelle da un semplice campione di Dna, anche di bassa qualità o in scarsa quantità.