(Thomson Reuters Foundation) – Dal parassita del granturco che dall’America è arrivato in Africa minacciando le scorte di cibo per oltre 300 milioni di persone, allo scarabeo che attraverso gli imballaggi avrebbe causato indirettamente, negli USA, 21mila morti, al verme che in Corea del Sud ha costretto il governo ad abbattere 10 milioni di pini. Sempre più parassiti attraversano i confini dei paesi sfidando l’uomo. E sebbene questi problemi esistano da quando esiste l’agricoltura stessa, gli esperti avvertono che queste ‘migrazioni’ potrebbero essere accelerate dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità. A sottolinearlo è stato Geoffrey Donovan, economista del dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti.“Gli eventi meteorologici estremi possono contribuire a diffondere più facilmente questi parassiti”, ha dichiarato l’esperto. In particolare, responsabili della più rapida diffusione di parassiti e malattie sarebbero lunghe siccità e cicloni più forti, come sottolineato da Vilami Kami, del ministero dell’agricoltura di Tonga.
Perdite miliardarie
Secondo la FAO, gli organismi nocivi causano già perdite di circa 200 miliardi di dollari l’anno o circa il 10-16% dei raccolti. Allo stesso tempo, il commercio in campo agricolo è enorme e fa girare circa 1,1 trilioni di dollari l’anno, di cui il cibo rappresenta l’80%. Ma a meno che questo processo non venga gestito con attenzione, aumenta il rischio che parassiti e malattie si diffondano in nuovi paesi.
I rischi maggiori sarebbero dovuti agli imballaggi
La gran parte di questi, infatti, è di legno, ha avvertito Lois Ransom, presidente della Commission on Phytosanitary Measures (CPM), l’organo di governo della International Plant Protection Convention (IPPC), un trattato internazionale istituito nel 1952 per prevenire la diffusione dei parassiti e delle malattie attraverso i confini internazionali tramite il commercio. Questa settimana, l’organismo ha adottato nuovi standard per prevenire che i parassiti attraversino i confini, incluso l’uso di insetticidi, tecnologie di riscaldamento per trattare il legno degli imballaggi, uccidendo i parassiti in profondità.
Generazioni a rischio
L’impatto dei danni provocati dai microrganismi potrebbe durare per generazioni, sottolinea Ransom ricordando la carestia della patata che colpì l’Irlanda nel diciannovesimo secolo e che avrebbe ucciso circa un milione di persone e costretto a migrare almeno un altro milione. E l’esperto ha portato ad esempio anche il caso Xylella, con il pericolo che arrivi agli olivi in Medio Oriente, dove gli alberi sono coltivati in piccole comunità a sostegno delle famiglie, che perderebbero così una fondamentale fonte di reddito.
Fonte: Thomson Reuters Foundation
di Thin Lei Win
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)