(Reuters Health) – Per ora è stata testata solo sugli animali da laboratorio, ma la somministrazione di antibiotici per l’eliminazione di alcuni batteri avrebbe determinato un rallentamento nella crescita del tumore del pancreas e avrebbe ripristinato la capacità del sistema immunitario di combattere la malattia. A evidenziarlo è stata una ricerca coordinata da Mautin Hundeyin, della New York University, i cui risultati sono stati pubblicati su Cancer Discovery.
I ricercatori hanno in realtà studiato sia gli animali da laboratorio che i pazienti affetti da adenocarcinoma duttale pancreatico. Così hanno prima di tutto evidenziato che “il pancreas canceroso ha un microbioma marcatamente più abbondante rispetto al pancreas normale, sia nei topi che nell’uomo, mentre determinati batteri sarebbero aumentati in modo differente nel pancreas con tumore rispetto all’intestino”. Somministrando un’adeguata cura antibiotica negli animali da laboratorio, i ricercatori avrebbero evidenziato una riduzione del carico tumorale circa del 50%. Ma Hundeyin e colleghi hanno anche verificato che proteobatteri, actinobatteri, fusobatteri e verrucomicrobi erano più abbondanti nell’intestino dei pazienti con adenocarcinoma piuttosto che nei controlli sani. Inoltre, i proteobatteri sarebbero stati associati a una fase avanzata del tumore del pancreas. “Le implicazioni cliniche riguardano la necessità di tener conto del microbioma quando si somministra l’immunoterapia, perché manipolare il microbioma potrebbe alterare la risposta al trattamento – spiega Hundeyin – L’eliminazione dei batteri potrebbe rendere più efficace l’immunoterapia contro il cancro della prostata”, ha concluso l’esperto.
Fonte: Cancer Discovery
di David Douglas
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)