Sono 6.000 le nuove specie di virus scoperte dall’Intelligenza Artificiale. A parla della portata della ricerca, pubblicata sul sito di Nature, è stato Simon Roux, dell’Istituto di Genomica del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (Doe), che ha addestrato i computer ad identificare il Dna dei virus.
Premesse
Nonostante i virus siano di primaria importanza in moltissimi campi, dalla salute umana alla degradazione dei rifiuti, sono molto difficili da studiare. Infatti molte specie non possono essere coltivate in laboratorio e i tentativi di identificarne le sequenze genetiche spesso falliscono, perché il loro Dna è molto piccolo ed evolve molto rapidamente.
Lo studio
La soluzione al problema è arrivata dall’Intelligenza Artificiale (IA), che è in grado di individuare gli schemi genetici dei virus nascosti dentro montagne di dati. Simon Roux ha addestrato i computer ad identificare le sequenze genetiche di una particolare famiglia di virus chiamati Inovirus, che vivono nei batteri e ne alterano il comportamento.
Il ricercatore ha elaborato un algoritmo con due gruppi di dati: da una parte 805 sequenze genetiche di Inovirus conosciuti e dall’altra 2.000 sequenze di altri virus e batteri, per permettere al computer di imparare a distinguere tra i due. In questo modo l’IA è riuscita a trovare 10.000 sequenze genetiche di Inovirus raggruppandole in specie: di queste ultime 6.000 erano ancora sconosciute.