(Reuters Health) – Uno studio di breve durata suggerisce che assumere zucchero può placare i segnali di stress nel cervello, portando le persone a cercare conforto in consumo maggiore di dolci. In un esperimento di due settimane, 19 donne hanno consumato tre bevande al giorno addolcite con zucchero vero o aspartame. I ricercatori hanno sottoposto le partecipanti a risonanza magnetica al cervello per vedere che effetto avevano i dolci su di loro e hanno riscontrato che lo zucchero, ma non l’aspartame, produceva attività in una zona del cervello coinvolta nella reazione allo stress.
“I risultati suggeriscono che lo zucchero potrebbe aver interrotto la normale risposta allo stress nell’ippocampo, limitando la produzione di cortisolo, ormone dello stress” ha affermato l’autore principale dello studio Kevin Laugero, ricercatore in nutrizione alla University of California di Davis. “Ciò che abbiamo riscontrato suggerisce una spiegazione di come, meccanicamente, lo zucchero può aumentare il proprio consumo abituale in persone sotto stress cronico”.
Senza assunzione di zucchero i ricercatori si aspettavano un aumento di cortisolo durante l’esperimento, perché prima della risonanza avevano chiesto alle donne di risolvere mentalmente problemi matematici impossibili, uno stimolo volto a innescare una risposta allo stress. Invece, le donne che avevano assunto bevande zuccherate hanno mostrato un’attività molto più elevata nell’ippocampo e livelli inferiori di cortisolo indotto da stress rispetto a quelle che avevano assunto aspartame. “Generalmente, uno stress acuto blocca l’attività nell’ippocampo”, hanno scritto i ricercatori in un articolo pubblicato online il 16 aprile sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.
“Lo studio è piccolo e comprende solo donne. Pertanto, sono necessari ulteriori studi per comprendere come il consumo di zucchero possa avere effetto sulle sensazioni di stress”, ha aggiunto Laugero.
FONTE: Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)