(Reuters Health) – La stimolazione elettrica a livello di basso addome e parte inferiore della schiena sarebbe un utile coadiuvante agli esercizi muscolari del pavimento pelvico per alleviare la costipazione funzionale nei bambini. È quanto ha dimostrato uno studio pubblicato dall’American Journal of Gastroenterology e coordinato da Lida Sharifi-Rad del Children’s Hospital Medical Center dell’Università di Tehran.
La premessa
Secondo gli autori, le stime della prevalenza della stitichezza funzionale tra i bambini andrebbero dallo 0,7% al 29,6%. La modificazione della dieta o l’uso di lassativi allevierebbero i sintomi, ma per i casi non trattabili potrebbero essere necessari metodi più invasivi.
Lo studio
Sharifi-Rad e colleghi hanno valutato l’efficacia della stimolazione elettrica interferenziale in uno studio controllato che ha coinvolto 90 bambini di età compresa tra i cinque e i 13 anni, con stitichezza funzionale. Tutti i partecipanti allo studio sono stati istruiti sulla corretta postura per favorire la defecazione e sull’esecuzione di esercizi muscolari per il pavimento pelvico. Nel gruppo trattato con la stimolazione, i bambini sono stati ulterirormente sottoposti a 10 cicli di trattamento tramite elettrodi autoadesivi applicati nella parte addominale inferiore e nella parte bassa della schiena. Ai bambini non trattati venivano applicati comunque gli elettrodi, ma senza indurre stimolazione.
I risultati
Alla fine delle sessioni di trattamento, l’84,4% del gruppo trattato ha raggiunto l’endpoint primario, ovvero l’assenza di costipazione, almeno secondo i criteri Rome III, rispetto al 43,2% del gruppo di controllo. Inoltre, sei mesi più tard,i il 71,1% del gruppo trattato e il 36,4% del gruppo di controllo non presentavano costipazione, con una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi. Dopo il trattamento, i bambini sottoposti a stimolazioni avevano una frequenza di defecazione significativamente maggiore, tassi di defecazione dolorosa significativamente inferiori e punteggi di stitichezza e dolore significativamente più bassi. Entrambi i gruppi hanno fatto registrare significativi miglioramenti nei punteggi su qualità della vita correlati a stitichezza, senza differenze significative. “La cosa più importante è che questo metodo sai sicuro e non invasivo – hanno concluso gli autori – anche se richiede ulteriori studi su campioni più ampi di pazienti”.
Fonte: American Journal of Gastroenterology
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)