(Reuters Health) – La coesione della rete cerebrale che si attiva con la “memoria di lavoro” la memoria transitoria che passa tra la percezione sensoriale e l’azione- è associata a tratti comportamentali molto caratterizzanti, come una maggiore resistenza fisica e una migliore funzionalità cognitiva. È quanto emerge da uno studio pubblicato da Molecular Psychiatry e coordinato da Sophia Frangou, dell’Icahn School of Medicine al Mount Sinai di New York.
Lo studio
Per capire in che modo le funzionalità della memoria di lavoro sono correlate alla salute e al comportamento, Frangou e colleghi hanno analizzato il cervello di 823 persone sane comprese nel progetto Human Connectome Project, mentre eseguivano un compito di memoria. Il progetto si basa sull’analisi di imaging cerebrale ed è finanziato dai National Institutes of Healthamerican Dopo aver estrapolato i dati sull’attività cerebrale e le connessioni mentre i partecipanti portavano a termine le attività, il team ha creato una mappa grafica della memoria di lavoro. Quindi, attraverso un metodo statistico, il team ha valutato le relazioni tra la mappa del cervello rispetto alla memoria e 116 diverse misure di salute comportamentale, incluse la salute mentale, la personalità, la salute fisica e le scelte di vita.
I risultati
È emerso che i set di dati di neuroimaging e salute comportamentale avrebbero una significativa interdipendenza. In particolare, una mappa del cervello più coesa sarebbe stata positivamente associata a maggiore resistenza fisica e intelligenza fluida, oltre che a un miglioramento in diversi domini cognitivi. Di contro, scelte di vita dannose, come bere alcolici o fumare sigarette, sarebbero correlate negativamente con la coesione a livello della mappa cerebrale. La funzionalità della memoria di lavoro o la capacità di memorizzare ed elaborare le informazioni di un compito a portata di mano “è stata associata a molteplici caratteristiche comportamentali e di salute, tra cui caratteristiche demografiche, tratti cognitivi e fisici e scelte di vita”, dice Frangou. “Il nostro studio suggerisce che il mantenimento della salute ottimale, e in particolare la resistenza fisica, è importante per il cervello”. “Il prossimo passo sarà la valutazione della correlazione tra i risultati degli esami di imaging e il comportamento nel mondo reale, usando informazioni digitali da grandi campioni”, conclude Frangou.
Fonte: Molecular Psychiatry 2017
Staff Reuters
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)