(Reuters Health) – Nella colite ulcerosa (UC) uno stato cumulativo d’infiammazione può essere predittivo del rischio di neoplasia colorettale, secondo quanto scrivono alcuni ricercatori del Regno unito nel loro articolo pubblicato da Gut.
La premessa
Il rischio di cancro del colon-retto (CRC) è significativamente elevato nei pazienti con colite ulcerosa e per questo motivo le linee guida internazionali raccomandano di sottoporre il paziente alla colonscopia, la cui frequenza deve essere stabilita in base alla durata della malattia o al grado di infiammazione attiva identificata durante la colonscopia più recente.
Lo studio
Chang-Ho Ryan Choi e colleghi, del St. Mark’s Hospital e della Queen Mary University di Londra, hanno esaminato l’associazione tra il carico infiammatorio cumulativo e il rischio di sviluppare una neoplasia colorettale in pazienti con UC e valutato come questo carico si possa paragonare a quello di altri fattori di rischio noti (es. durata della colite e gravità dell’infiammazione in una singola colonscopia recente).
Su un totale di 987 pazienti sottoposti a 7.516 endoscopie (incluse 6.985 colonscopie), 97 pazienti hanno sviluppato almeno un episodio di neoplasia del colon-retto (un’incidenza di 7,9 per 1.000 pazienti-anno). In particolare si è visto che ogni aumento di 1 unità del carico infiammatorio cumulativo (CIB) era associato a un aumento del 6% (CIB endoscopico) o del 7% (CIB istologico) di sviluppare una neoplasia colorettale. Ciò equivale a raddoppiare il rischio di neoplasia del colon-retto ogni 10 anni di malattia attiva di grado lieve, 5 anni di malattia attiva di grado medio o 3,3 anni di malattia attiva di grado severo. I risultati erano simili anche nell’analisi multivariata. Al contrario, né la durata della colite né il punteggio cumulativo dell’infiammazione sulla colonscopia immediatamente precedente erano significativamente associati allo sviluppo della neoplasia del colon-retto.
Le conclusioni
Gli autori osservano che la valutazione della CIB può essere poco pratica in molti contesti clinici, quindi propongono tre misure alternative. Calcolare la media di tutti i punteggi di gravità entro i 3 o i 5 o i 10 anni precedenti. Calcolare il punteggio massimo di infiammazione durante i precedenti 5 o 10 anni; e la persistenza (numero di episodi di sorveglianza con infiammazione attiva diviso per il numero totale di procedure di sorveglianza) durante i precedenti 3, 5 o 10 anni. Queste misure, applicate a tutti gli episodi di sorveglianza, sono anche predittori significativi di neoplasia del colon-retto; nel complesso, i punteggi istologici erano più chiaramente associati alla neoplasia del colon-retto rispetto ai punteggi endoscopici.”Il rischio di neoplasia del colon-retto da colite ulcerosa è significativamente associato con il carico infiammatorio cumulativo”, concludono i ricercatori. “Per poter considerare questo parametro al fine di ottenere un’accurata stratificazione del rischio di neoplasia colorettale si dovrebbe tenere conto della valutazione di più episodi di sorveglianza endoscopica”.
Fonte: Gut 2017
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)