L’immortalità forse non è poi così lontana, o almeno così fanno pensare i giganti della Silicon Valley e i più ricchi del pianeta che da anni investono risorse e lavoro nella ricerca di una soluzione per allungare la vita. Dai fondatori di Google che hanno creato Calico, azienda di ricerca che si occupa anche di lotta all’invecchiamento, a Larry Ellison, co-fondatore della multinazionale d’informatica Oracle, che dona centinaia di migliaia di dollari agli studi sulle terapie allunga-vita.
E poi ancora il magnate russo Dmitry Itskov che vuole diventare immortale entro il 2045 trasferendo la sua personalità in un avatar controllato da un’interfaccia cervello-computer. E Mark Zuckerberg che ha elargito fondi a BioRxiv, un sito dedicato alla pubblicazione preliminare e liberamente accessibile degli articoli scientifici su temi biologici prima che arrivino sulle riviste scientifiche internazionali. Il finanziamento rientra nel più ampio progetto da tre miliardi di dollari in dieci anni dedicato a cura e prevenzione delle malattie.
Sotto la lente
Nel 2013, Larry Page e Sergey Brin, i fondatori di Google, hanno dato vita a Calico, abbreviazione di California Life Company, un’azienda di ricerca nel settore delle biotecnologie che ha tra i suoi obiettivi principali la lotta all’invecchiamento. “La nostra missione – si legge sul sito – è sfruttare tecnologie avanzate per aumentare la nostra comprensione della biologia che controlla la durata della vita”. Al momento bocche cucite sui progetti in campo.
Sempre in casa Google c’è la proposta da Ray Kurzweil, ingegnere capo di Mountain View e tra i maggiori esperti mondiali di singolarità tecnologica, ovvero l’ipotetica fase in cui il progresso tecnologico accelererà oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani. Kurzweil crede che in futuro verranno iniettati minuscoli ‘nanobot’ nel nostro sistema circolatorio. Questi si occuperanno della nostra salute e accresceranno le nostre capacità, fino a renderci più simili a macchine che a uomini.
Ancora più radicale l’idea del magnate russo Dmitry Itskov per garantire la vita eterna: estrarre i cervelli dalle scatole craniche per inserirli in veri e propri avatar robotici. Un’altra iniziativa visionaria di Itskov riguarda l’upload della mente e della personalità umana in un computer, dopo la morte. In questo caso, corpo e vita materiale verrebbero totalmente abbandonati: continueremmo a vivere sotto forma di ologrammi che vagano nella rete, pura energia senza più alcun legame con il mondo fisico.
Le tesi di Kurzweil e Itskov sono tra le più controverse in ambito bioetico. Ma non esistono limiti al desiderio di una vita eterna. E’ il caso di Peter Thiel, eccentrico co-fondatore di Paypal: non solo ha investito soldi startup anti-aging ma è anche interessato nelle trasfusioni di sangue di persone più giovani.