Il riscaldamento globale previsto dai cambiamenti in corso nel clima stanno portando già diversi problemi, ma fra questi figura anche un significativo incremento del rischio di sviluppare calcoli renali, ossia cristalli solidi che sono difficili da espellere e possono anche causare danni agli organi interni.
Quando fa caldo più accessi al pronto soccorso per calcoli
Il caldo potrebbe infatti portare le persone a disidratarsi di più, il che consentirebbe ai minerali di concentrarsi e cristallizzarsi all’interno del corpo. Secondo un recente studio, infatti, la probabilità che una persona si rivolga ad un pronto soccorso per calcoli renali aumenta nelle giornate più calde, con un rialzo dell’afflusso anche del 40%. I calcoli renali sono divenuti più comuni nel passato recente, man mano che le temperature sono aumentate, una tendenza destinata a permanere: attualmente ne soffre una persona su 11, ma nel 1994 questo rapporto era pari ad una persona su 20.
I calcoli renali di solito non causano danni permanenti
Gli scienziati hanno anche notato che a fare la differenza potrebbe non essere una maggiore temperatura media, ma un maggior numero di giorni in cui si riscontra un picco di caldo. I calcoli renali di solito non causano danni permanenti, e possono essere affrontati semplicemente bevendo molta acqua e prendendo farmaci antidolorifici, ma qualche volta possono richiedere anche un intervento chirurgico, e tendono a recidivare nelle persone che li contraggono.
Fonte: Environ Health Perspect online 2014, pubblicato il 7/7