È pronto il primo atlante che descrive le reti di interazione fra i geni del Dna umano. Composto da 144 “tavole” relative ad altrettanti tessuti e tipi cellulari, è stato ottenuto analizzando e aggregando i “Big Data” della biologia umana grazie all’aiuto di nuovi modelli statistici e dell’informatica. Sono state così scoperte relazioni inattese fra alcuni geni e malattie multifattoriali molto complesse come il diabete, l’ipertensione e l’obesità.
Il risultato, pubblicato su Nature Genetics, è frutto della collaborazione fra numerosi istituti di ricerca americani coordinati dal Simons Center for Data Analysis (SCDA). Fra i
partecipanti c’è anche l’Italia con la farmacologa abruzzese Emanuela Ricciotti, che attualmente lavora presso l’Università della Pennsylvania. ”I ricercatori biomedici possono sfruttare queste reti e i meccanismi che sottendono per osservare l’azione dei farmaci e i loro effetti collaterali nei tessuti più rilevanti per la malattia oggetto delle loro ricerche”, afferma la coordinatrice dello studio Olga Troyanskaya, vicedirettore del Simons Center for Data Analysis.
Proprio per facilitare la consultazione dell’atlante genetico, i ricercatori lo hanno messo online grazie ad un server interattivo chiamato Giant (Genome-scale Integrated Analysis of Networks in Tissues). Questo strumento consentirà di esplorare le varie reti di geni, per scoprire come i circuiti genetici cambiano nei diversi tessuti e per identificare nuovi geni alla base delle malattie.