(Reuters Health) – L’utilizzo delle statine sarebbe associato a un aumento del rischio di sviluppare diabete tra soggetti in sovrappeso e obesi, dunque ad alto rischio della malattia. È quanto avrebbero rilevato i risultati dello studio Diabetes Prevention Program (DPP), guidato da Jill Crandall, dell’Albert Einstein College of Medicine di New York. I risultati sono stati pubblicati su BMJ Open Diabetes Research and Care.
Lo studio
Studi precedenti avevano dimostrato che il trattamento con statine aumenterebbe il rischio di diabete di circa il 10-12% rispetto al placebo. Nella nuova indagine, Crandall e colleghi hanno utilizzato i dati di 3.234 pazienti in sovrappeso e obesi per confrontare gli effetti della metfomina, del placebo e dello stile di vita nella prevenzione del diabete. All’inizio, solo il 4% dei pazienti era in terapia con le statine, una percentuale che sarebbe aumentata al 35% nei 10 anni di follow-up, il 37% dei quali era in trattamento con metformina e il 33% dei quali era nel gruppo che doveva modificare lo stile di vita.
Risultati
Indipendentemente dal gruppo di studio l’utilizzo della statina sarebbe stato associato a un aumento del rischio di sviluppare diabete del 36%. Un effetto che sarebbe stato più evidente nel gruppo di pazienti che doveva modificare lo stile di vita per prevenire il diabete, mentre non sarebbe stato statisticamente significativo negli altri due gruppi. Il rischio di sviluppare diabete, inoltre, non sarebbe stato diverso sulla base della potenza della statina, né la variazione dei livelli di colesterolo LDL sarebbe stata associata a rischio maggiore. L’utilizzo dei farmaci ipocolesterolemizzanti, però, sembrerebbe essere legato a un maggiore deterioramento della secrezione di insulina. Infine, secondo i ricercatori americani, i partecipanti trattati con le statine sarebbero sembrati relativamente resistenti ai benefici degli interventi del programma di studio su obesità e funzionalità delle cellule beta.
Maggior attenzione ai pazienti con pre-diabete
“Se le statine vengono somministrate a pazienti con pre-diabete, è importante eseguire test glicemici periodici e rafforzare le raccomandazioni sullo stile di vita”, ha dichiarato Crandall. “Come sempre dovrebbero essere valutati i pro e i contro di una terapia”, ha concluso. Secondo Jawahar Mehta, dell’Università dell’Arkansas di Little Rock, “il diabete indotto da statine potrebbe non essere reversibile e non sappiamo come gestire questa criticità. Sicuramente agli individui a basso o a moderato rischio non dovrebbero essere somministrate statine, di routine”, ha evidenziato. Mentre Michael Blaha, del Johns Hopkins Ciccarone Center for the Prevention of Heart Disease di Baltimora, ha sottolineato l’importanza di educare i pazienti, per i quali “dieta ed esercizio fisico sono importanti, una volta avviata la terapia con statine”. Pur essendo farmaci importanti, “le statine hanno alcuni effetti negativi di cui dobbiamo essere consapevoli”, ha concluso l’esperto.
Fonte: BMJ Open Diabetes Research and Care
di Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
finalmente uno studio che non osanna questi farmaci pericolosi sicuramente ed il più delle volte inutili, come personalmente sono da tempo convinto.