(Reuters Health) – E’ stata osservata un’alterazione dei meccanismi del rilascio del cortisolo nelle persone che hanno un rischio familiare di insonnia. È quanto avrebbe dimostrato uno studio condotto su un piccolo campione di persone e coordinato da Philip Cheng dell’Henry Ford Health System di Detroit, il quale ha spiegato che: “Considerando la funzione adattativa del cortisolo nel ripristino dell’omeostasi fisiologica, coloro che hanno poco cortisolo in risposta allo stress potrebbero aver bisogno di altri sistemi di adattamento, come le citochine antiinfiammatorie, che a loro volta potrebbero incrementare la vulnerabilità a determinate malattie”. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Sleep.
La premessa
L’insonnia sembra derivare da una combinazione di vulnerabilità e fattori di stress ambientale, anche se i fondamenti biologici di questo disturbo sono ancora poco chiari. Tuttavia, le persone a rischio familiare per l’insonnia hanno una probabilità fino a sei volte maggiore di sviluppare questo disturbo rispetto alla popolazione generale. “I risultati di questo studio forniscono una prova che una anormale regolazione dello stress può essere un fattore predisponente per il rischio familiare di insonnia”, sottolineano Cheng e colleghi.
Lo studio
Per capire se una risposta anomala allo stress potesse essere un fattore predisponente, i ricercatori hanno preso in considerazione 35 persone coinvolte in uno studio sull’insonnia: cinque classificate come ad alto rischio perché entrambi i genitori avevano sofferto del disturbo, 13 classificate a rischio medio, perché solo un genitore aveva sofferto di insonnia, e 17 classificate a rischio basso perché nessuno dei due genitori aveva mai sofferto di insonnia.In risposta al Trier Social Stress Test, tutti i partecipanti avevano riportato simili incrementi di ansia. Ma l’area sotto la curva del cortisolo nel periodo in studio sarebbe stata del 60% inferiore nel gruppo con insonnia familiare. Una riduzione che sarebbe stata più pronunciata nel gruppo ad alto rischio rispetto a quello a rischio intermedio. Inoltre, una risposta ridotta allo stress in termini di rilascio di cortisolo, è stata associata anche ad atteggiamenti evasivi e intrusioni cognitive in risposta agli stress, oltre che a sentimenti di costrizione e repressione. Sono necessari ulteriori studi che facciano uso anche di misurazioni oggettive del sonno e dei ritmi circadiani per avvalorare questi risultati, specificano gli autori.
Fonte: Sleep
di Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)