Rabbia, felicità, tristezza, sorpresa e disgusto non sono le uniche categorie in cui inserire le nostre emozioni. Sarebbero infatti 27 e a identificarle è stato uno studio dell’Università della California di Berkeley, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.
La chiave sta nelle sfumature
Secondo quanto spiegano gli studiosi, ogni stato emozionale non è infatti un’isola, in sostanza separato dagli altri, ma connesso e in mezzo ci sono una serie di emozioni da considerare. Ad esempio, legato all’orrore c’è la tristezza, legata al divertimento c’è l’adorazione e per quanto riguarda invece la serenità si ha a che fare anche con lo stupore.
Per arrivare a questa conclusione, a un gruppo di 853 donne e uomini è stato chiesto di connettersi a Internet e guardare clip prese da oltre 2mila video, scelte appositamente perché suscitassero diverse emozioni. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: il primo ha dovuto riportare la propria risposta emozionale dopo averli visti, il secondo si è focalizzato sull’intensità delle emozioni, il terzo ha dovuto dare un punteggio alle proprie emozioni ma basandosi su una dicotomia come quella positivo-negativo, dominanza-sottomissione.
“Abbiamo scoperto che 27 dimensioni distinte erano necessarie per rappresentare il modo in cui centinaia di persone hanno riferito in modo affidabile la sensazione in risposta a ciascun video”, ha affermato Dacher Keltner, autore senior dello studio.