(Reuters Health) – Eccezionale picco d’incidenti stradali mortali negli Stati Uniti. Se ne era parlato – in particolare – due anni orsono, la curiosità è che, a differenza di quanto riportato fino ad oggi, il colpevole non sarebbe stato esclusivamente l’utilizzo indiscriminato dei cellulari alla guida, quanto più il cambiamento climatico. A rivelarlo un’indagine i cui risultati sono stati pubblicati su.
L’utilizzo di un telefono cellulare durante la guida era stato associato ad un aumento dei rischi di incidenti stradali, ma gli ultimi dati a disposizione sull’utilizzo dei cellulari da parte dei conducenti, non ha mostrato variazioni significative delle abitudini degli americani tra il 2014 e il 2015. Il nuovo studio, invece, ha rivelato che gli americani avrebbero utilizzato le auto più frequentemente per evitare le crescenti intemperie – aumento delle temperature e precipitazioni più cariche – con un conseguente aumento del numero di vittime sulla strada.
Secondo i dati del Dipartimento dei Trasporti, la morte negli incidenti stradali negli Stati Uniti è salita del 7,2% nel 2015, rispetto all’anno precedente, arrivando a 35.200, in controtendenza con la diminuzione degli incidenti che aveva caratterizzato le decadi precedenti. E secondo i dati governativi le morti in strada sono salite quasi dell’8% nei primi nove mesi del 2016. Combinando i dati governativi per le 100 contee Usa più densamente popolate, per i chilometri percorsi, con le vittime degli incidenti in auto e il meteo, il ricercatore Leon Robertson ha scoperto che gli automobilisti, mentre le temperature e le precipitazioni aumentavano, percorrevano un gran numero di chilometri in più rispetto agli anni precedenti. In particolare, ad un aumento della temperatura pari a 1 grado Fahrenheit (0,5 Celsius), corrisponderebbe un aumento annuo di 95 chilometri percorsi su auto a persona.
Utilizzando modelli matematici, l’epidemiologo della Yale University ha scoperto che per ogni 2,5 cm di pioggia in più – rispetto alla media -, gli automobilisti avrebbero percorso in media 105 km a testa in più all’anno, rispetto agli anni precedenti. Secondo quanto ha dichiarato Robertson, la maggior parte delle morti extra nel 2015 potrebbe essere imputabile al riscaldamento globale.
Roberston ha anche affermato che la tendenza osservata potrebbe ripetersi in quanto i cambiamenti climatici osservati sono tuttora in aumento. “Mentre le temperature continuano ad aumentare, come si vede dai gas di tracciamento del calore nell’atmosfera, la morte nelle strade probabilmente aumenterà più del previsto a meno che non ci siano grandi contromisure mitiganti”, ha ribadito Robertson.
Il Panel intergovernativo di esperti del cambiamento climatico delle Nazioni Unite, che comprende più di 1.300 scienziati, prevede un aumento globale della temperatura di 7 o 8 gradi Fahrenheit (4-5 Celsius) entro il 2100.
Fonte: Injury Prevention 2017
di Sebastien Malo
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)