La maggior parte dei melanomi non compare su nei preesistenti. A rivelarlo è un lavoro condotto dall’Università di Modena e Reggio Emilia e pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology.
Lo studio si è basato sulla revisione di 38 ricerche precedenti, che hanno compreso l’analisi di oltre 20mila melanomi. Gli studiosi hanno riscontrato che meno di un terzo (29%) aveva origine da un neo preesistente, mentre la vasta maggioranza (71%) è apparso sulla pelle come nuova formazione. Inoltre i melanomi emersi da nei esistenti erano più sottili degli altri, cosa che indicava che i pazienti in cui il melanoma era associato ad un neo stabilito avevano una prognosi migliore.
I risultati indicano che coloro che controllano i nei esistenti per monitorare i cambiamenti sospetti possono rilevare il melanoma nelle sue fasi iniziali, quando è più curabile – afferma l’autrice dello studio Caterina Longo – ma, poiché la malattia è più probabile che si presenti come una nuova formazione, è importante che tutti familiarizzino con i nei sulla loro pelle e cerchino non solo le modifiche a quelli preesistenti, ma anche eventuali nuove manifestazioni che possono apparire”.