Il più recente ed ampio test condotto su un computer quantico ha riscontrato che non è in grado di risolvere problemi più rapidamente rispetto ad un computer classico, ma gli scienziati pensano comunque che si tratti soltanto di trovare i problemi giusti, ed il computer quantico dimostrerà di cosa è capace.
I problemi generati per questo test erano forse troppo semplici, e forse insufficienti a distinguere con chiarezza la performance degli algoritmi quantici da quella classica, portando quindi a risultati inconcludenti. Gli inusitati fenomeni fisici che avvengono all’interno di un computer quantico lo rendono in teoria molto più veloce di quelli che si trovano nelle nostre case, ma questi apparecchi sono una novità troppo recente, e nessuno ha ancora dimostrato che sono più rapidi di un computer classico a risolvere lo stesso enigma.
Si suppone che essi eccellano nei problemi di ottimizzazione, che comprendono cose quali il riconoscimento di immagini o la creazione di proteine, e dovrebbero essere anche in grado di penetrare le codifiche che criptano le transazioni online, cosa di grande interesse per i governi più che per la popolazione generale, ma il D-Wave Two, un prodotto considerato all’avanguardia nel campo, non si è dimostrato in grado di compiere quest’ultima impresa. Le prospettive future consistono nel risolvere i problemi creati dai fenomeni quantici ancora di gran lunga ottimizzabili che avvengono all’interno di questi computer, ed allo stesso tempo nel trovare problemi che gli algoritmi quantici sono in grado di risolvere in modo più efficiente rispetto a quelli tradizionali.