Ottimi per il battito cardiaco, bocciati per la conta dell’energia spesa. A segnalare i pro e i contro dei fitness trackers è uno studio pubblicato dal Journal of Personalized Medicine realizzato sui sette modelli più venduti.
I ricercatori della Stanford University hanno arruolato 60 volontari per testare Apple Watch, Basis Peak, Fitbit Surge, Microsoft Band, Mio Alpha 2, PulseOn e Samsung Gear S2 mentre facevano esercizi al tapis roulant e alla cyclette. Durante lo sforzo il ritmo cardiaco veniva misurato con un elettrocardiogramma, mentre il metabolismo era determinato misurando la CO2 nel respiro.
L’errore massimo registrato per i tracker nella misura del battito cardiaco è stato del 5%, scrivono gli autori, mentre nessun dispositivo è riuscito a scendere sotto il 27% per il consumo di energia, con il peggiore che ha sbagliato del 95%. “E’ difficile capire il motivo di un errore così grande”, affermano gli autori.
“Ogni dispositivo usa un proprio algoritmo per calcolare il dispendio energetico, e probabilmente gli algoritmi utilizzano parametri che non si adattano al singolo individuo. Questo parametro varia a seconda del livello di allenamento, del peso, dell’altezza e viene ricavato con dei calcoli, mentre il battito del cuore è una misura diretta”.