(Reuters Health) – Alcuni ricercatori olandesi sostengono che i fattori di rischio per la depressione cambiano nel corso degli anni. Lo studio è stato pubblicato dall’American Journal of Geriatric Psychiatry 2017.
Lo studio
Per capire quali fattori di rischio colpiscono le persone nelle varie fasi della vita e quanto effetto ha ciascun fattore, i ricercatori – coordinati da Roxanne Schaakxs dello University Medical Center di Amsterdam – hanno analizzato i dati di oltre 2000 adulti partecipanti a due studi a lungo termine su depressione e ansia. I soggetti di uno studio avevano dai 18 ai 65 all’inizio della ricerca, mentre i partecipanti all’altro avevano dai 60 ai 93 anni quando hanno cominciato. Al basale, 1431 persone presentavano un grave disturbo depressivo e 784 non avevano sintomi o una storia pregressa della condizione. Il team ha valutato 19 fattori di rischio per depressione in diverse fasce d’età, comparando le persone che non erano mai state depresse con quelle che si trovavano in questa condizione al momento dello studio. Fattori di rischio come basso livello di istruzione, recenti eventi negativi, tratti della personalità, funzione sociale ridotta, stile di vita scorretto e cattiva salute. aumentavano la probabilità di essere depressi a qualsiasi età. Tuttavia, cinque fattori erano più fortemente correlati alla depressione in certe fasce d’età.
Per le persone dai 18 ai 39 anni, i fattori maggiormente associati alla depressione riguardavano aspetti della salute come sovrappeso o obesità, dolore, abuso infantile e patologia cronica. Per gli ultrasessantenni, un basso reddito rappresentava un rischio maggiore della condizione. Le persone con fattori di rischio “inaspettati” sulla base della loro età risultavano esposti a un maggior rischio di depressione rispetto a quelli in altre fasce dove lo stesso fattore era più comune. Per esempio, una patologia cronica era più decisamente correlata a depressione nei giovani piuttosto che nelle persone più adulte, mentre un basso reddito portava con sé un più alto rischio della condizione negli anziani anche se era più comune tra i giovani.
Fonte American Journal of Geriatric Psychiatry 2017
Madeline Kennedy
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)