(Reuters Health) – La lotta alle malattie infettive passa attraverso maggiori risorse e una migliore formazione professionale dei medici locali impegnati nelle aree endemiche, perché – a causa dei mutamenti climatici – stanno cambiando le modalità di diffusione e contagio. È questa l’opinione di David Nabarro, medico britannico consigliere dell’ONU ,attualmente in corsa per essere il prossimo capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Colera ed Ebola diventeranno devastanti. se non identificate e gestite in modo rapido “sul campo”. “Non si può raggiungere l’obiettivo con medici che controllano la diffusione delle infezioni dall’esterno”, dice Nabarro. “La prima cosa da fare è quella di assicurarsi che vi sia la capacità dei paesi colpiti di prevedere e affrontare i problemi in anticipo”, ha sottolineato il clinico, aggiungendo che le esercitazioni di simulazione sono cruciali per garantire una migliore preparazione alle comunità locali. “Stiamo assistendo alla diffusione della malaria in luoghi ad altitudini più elevate di quanto non accadesse in precedenza – aggiunge Nabarro – I cicli biologici della zanzara Aedes aegypti, la zanzara che si diffonde malattie come la malaria, Zika, la febbre gialla, e la febbre dengue, sembrano essere cambiati. Lo scoppio di Zika potrebbe essere dovuto a una combinazione di mutamenti nella distribuzione geografica e di habitat della zanzara, determinati dal cambiamento climatico”.
I focolai più preoccupanti
“C’è un’emergenza colera ad Haiti, in Somalia, Sud Sudan e Zambia. Il colera è una malattia terribile che tuttavia può essere gestita in modo molto efficace – dice ancora Nabarro – Abbiamo attualmente epidemie di colera in almeno quattro Nazioni del mondo. In Somalia, per esempio, interessa i due terzi delle 18 regioni del paese e ha ucciso più di 300 persone da gennaio. Ad Haiti almeno 9.000 haitiani sono morti e più di 800.000 persone sono state infettate nel corso dell’epidemia di colera iniziata nel 2010. Le campagne di vaccinazione di massa stanno aiutando a combattere la malattia”. Garantire l’accesso all’acqua pulita è fondamentale in un paese dove meno della metà degli 11 milioni di persone hanno accesso all’acqua potabile. Eppure è stata stanziata solo una parte dei fondi necessari ad Haiti per la lotta al colera. “Il resto del mondo ha bisogno di unirsi per aiutare gli haitiani nel loro sviluppo e per ottenere servizi igienico-sanitari e acqua per tutti entro il 2030”, conclude Nabarro.
Fonte: Reuters Health News
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)