(Reuters Health) – In Europa il numero di persone affette o che muoiono di tubercolosi ( è in calo. Una buona notizia, controbilanciata però da un preoccupante incremento di casi tra migranti, detenuti e sieropositivi. Le cifre dello European Center for Disease Prevention and Control (ECDC) e dell’ufficio locale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che i nuovi casi e decessi per tubercolosi nei 53 paesi dell’area europea dell’OMS sono scesi ogni anno del 4,3% e 8,5% tra il 2011 e il 2015. Nello stesso periodo, le nuove coinfezioni con tubercolosi e HIV contemporaneamente sono aumentate del 40%, indicando chiaramente che gli sforzi per controllare la malattia devono focalizzarsi molto sui gruppi ad alto rischio.
Per quanto riguarda il resto del mondo. l’OMS hanno rivelato che nel 2015 circa 1,8 milioni di persone sono morte di tubercolosi. Di queste, 400.000 erano state infettate anche dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Le persone con HIV sono più vulnerabili alla tubercolosi poiché i loro sistemi immunitari sono indeboliti. Gli esperti stimano il rischio di sviluppare tubercolosi sia tra le 26 e le 31 volte più elevato nei pazienti con HIV che in quelli sieronegativi. Zsuzsanna Jakab, direttore regionale europeo dell’OMS, ha affermato che l’impennata delle coinfezioni da tubercolsi/HIV, anche a causa della farmacoresistenza, rappresentano una seria minaccia agli sforzi internazionali per controllare la malattia.
Fonte: TB Surveillance and Monitoring in Europe 2017
Reuters Staff
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)