(Reuters Health) – Chi nasce prima del termine e sottopeso ha maggiori probabilità di soffrire di depressione e ansia da adulto. Questa evidenza emerge da uno studio finlandese che ha preso in considerazione i dati provenienti da precedenti studi pubblicati sulla salute mentale riguardanti 747 adulti nati pretermine e con peso uguale o inferiore a 1500 grammi, confrontati con 1. 512 adulti nati a termine, in cinque Paesi diversi.
Lo studio
Il peso medio dei nati a termine era di 3500 grammi, mentre nei prematuri era in media di 1120 grammi. I ricercatori hanno esaminato i dati riguardanti i problemi psichici segnalati per entrambi i gruppi intorno ai 23 anni di età, periodo nel quale gli adulti nati prematuri presentavano depressione, ansia, isolamento e carattere introverso rispetto agli adulti nati a termine. Tuttavia, i più piccoli tra i prematuri hanno fatto registrare minori problemi riguardo a comportamenti asociali (aggressività, disobbedienza alle regole, truffe, furti, distruzione delle proprietà altrui) rispetto agli adulti nati a termine. “Possiamo dire che gli adulti nati pretermine, con bassissimo peso alla nascita, fanno registrare maggiori problematiche di personalità, ma minori problemi di sociali rispetto ai loro coetanei nati a termine”, ha detto l’autore principale dello studio, Riikka Pyhala, dell’Università di Helsinki. Secondo gli autori, il motivo per cui i prematuri crescendo sarebbero più inclini a determinati problemi psichiatrici potrebbe essere spiegato con i processi neurobiologici, ormonali o sociali e psicologici che hanno a che fare con un parto precoce. Molti parti pretermine possono alterare il normale sviluppo del cervello e dei sistemi fisiologici che partecipano alla regolazione emotiva e comportamentale. Una delle principali linee di ricerca attuale è quella che tenta di capire quanto sia dannosa l’infiammazione neurale, molto attiva nei neonati pretermine, e come potrebbe essere controllata e mitigata subito dopo la nascita.
Fonte: Pediatrics
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)