L’uso della cannabis per scopi ricreativi potrebbe tornare ad essere illegale negli USA, come già prevede, in realtà, una legge federale. Secondo quanto dichiarato dal portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, “verrà estesa e applicata con maggior rigore questa legge, perché c’è una grande differenza tra uso medico e uso ricreativo”. Le dichiarazioni di Spicer arrivano nel giorno in cui un sondaggio a livello nazionale, condotto dalla Quinnipiac University di Hamden, in Connecticut, ha mostrato che il 71% degli elettori americani sarebbe favorevole a far decidere ai singoli Stati se legalizzare o meno la cannabis, mentre solo il 23% pensa che il Governo USA debba far rispettare la legge federale a livello nazionale. Il sondaggio, condotto tra 1323 elettori registrati, ha anche mostrato che il 59% degli intervistati è favorevole alla legalizzazione della marijuana, contro il 36% dei contrari. I commenti di Spicer hanno attirato le critiche dell’industria che è nata intorno alla legalizzazione della cannabis. “Sarebbe un errore rovesciare la volontà degli elettori e dei Governi statali”, ha dichiarato Aaron Smith, Direttore Generale della National cannabis Industry Association americana. Più di ventiquattro Stati americani hanno legalizzato l’uso della marijuana per scopi sia medici che ricreativi. In particolare, otto Stati, tra cui Washington, Colorado e California, hanno legalizzato l’uso della droga anche per scopi ricreativi. Lo scorso anno, le vendite legali hanno raggiunto i sette miliardi di dollari, che a loro volta hanno generato mezzo miliardo di dollari in tasse.
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)