Secondo quanto emerge da un nuovo studio condotto dal George Institute for Global Health di Sydney e pubblicato su Annals of the Rheumatic Diseases, i farmaci antinfiammatori non avrebbero un effetto molto diverso rispetto ad un placebo contro il mal di schiena. L’analisi di 35 sperimentazioni randomizzate, che hanno coperto oltre 6.000 persone che usavano antidolorifici antinfiammatori, ha rivelato che i farmaci noti collettivamente come ‘non-steroidal anti-inflammatory drugs’, o NSAIDs, offrono benefici appena superiori ai placebo.
Lo studio indica che su 6 pazienti trattati con farmaci antinfiammatori solo uno ha ricevuto benefici clinicamente importanti nel breve termine. E i benefici erano superati da gravi effetti collaterali, come ulcere gastriche e sanguinamento. “La nostra analisi di sicurezza farmaceutica rivela che i NSAIDs aggravano il rischio di effetti collaterali intestinali di due volte e mezzo rispetto ai placebo”, scrivono i responsabili dello studio, Manuela Ferreira e Gustavo Machado.
Due anni fa una simile ricerca degli stessi studiosi aveva concluso che il paracetamolo – da tempo raccomandato come farmaco di prima scelta per il dolore vertebrale – ha scarso effetto analgesico mentre quasi quadruplica l’incidenza di funzioni epatiche anormali. Un terzo gruppo di farmaci, gli oppioidi, è risultato poco più efficace dei NSAIDs mentre fa scattare effetti collaterali ancora più gravi. Forniscono “modesto” sollievo al dolore lombare cronico, ma i benefici non sono “clinicamente importanti” – e molti pazienti hanno smesso di usarli perché non potevano tollerare gli effetti avversi.
Gli antidolorifici non sono una risposta al dolore alla schiena, avvertono i ricercatori. “I risultati mettono in luce la necessità urgente di sviluppare nuove terapie e di dedicare
più attenzione alla prevenzione”, aggiungono. L’attività regolare aiuta a tenere lontano il dolore alla schiena e le persone dovrebbero scegliere l’esercizio che piace loro di più. Quando il dolore colpisce, di solito scompare antro un paio di settimane, ma se persiste, gli studiosi raccomandano la fisioterapia.