Riparare le lesioni della cartilagine articolare del ginocchio grazie alle cellule cartilaginee del naso. A credere nella riuscita di questa nuova tecnica sono i ricercatori dell’ IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, che hanno già portato a termine una sperimentazione di fase 1 e stanno ora cercando pazienti candidati per quella di fase 2.
Lo studio
I condrociti nasali – spiegano i ricercatori – sono cellule cartilaginee molto efficienti nella rigenerazione della cartilagine articolare e per questa ragione sono state oggetto di uno studio promosso dal Galeazzi insieme alle strutture ospedaliero-universitarie di Basilea, Friburgo e Zagabria, per testarne la capacita’ di riparare le cartilagini del ginocchio.
“E’ stato portato a termine uno studio di fase 1 (pubblicato su Lancet) per verificare la sicurezza della sperimentazione”, dice Giuseppe Peretti, Responsabile dell’equipe universitaria di ortopedia rigenerativa e ricostruttiva del Galeazzi (Gruppo San Donato). “Stiamo ora partendo con la seconda fase, che prevede l’arruolamento di altri pazienti che verranno seguiti per due anni, valutati clinicamente e con imaging. Il nostro paziente ideale ha un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, presenta lesioni relativamente recenti, quindi insorte da meno di 5 anni”.
I condrociti nasali sono prelevati dal setto nasale del paziente con una biopsia, vengono sottoposti a coltura in laboratorio per due settimane e poi applicati a una speciale membrana di collagene che viene tagliata a misura della lesione, posizionata sulla cartilagine all’interno del ginocchio e fissata con piccoli punti di sutura. L’utilizzo di cellule prelevate dallo stesso paziente ha il grande vantaggio di scongiurare il rigetto dell’impianto.
L’intervento, mininvasivo, consiste in una piccola incisione a livello del ginocchio, sufficiente ad esporre la lesione e a posizionare la membrana con le cellule autologhe. Le lesioni del ginocchio potenzialmente trattabili con questa nuova metodica, ad esclusione di quelle che interessano la rotula, sono conseguenza di traumi di varia natura o di sovraccarico, e hanno un’estensione tra i 2 e gli 8 cm quadrati. Trattandosi di uno studio clinico, per candidarsi è necessario non soffrire di alcune patologie, come le malattie del collagene o malattie autoimmuni, epatiti o altre particolari patologie infettive.