Brutte notizie per il futuro climatico dell’Europa e del nostro Paese. Siccità, ondate di calore, incendi e raccolti persi al Sud e tempeste e inondazioni al Nord. Il quadro tutt’altro che positivo sui prossimi cambiamenti climatici è disegnato dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea), secondo cui il Vecchio Continente in futuro dovrà fronteggiare rischi sempre più gravi a livello sanitario, economico e ambientale. La loro entità dipenderà dal successo degli sforzi fatti per ridurre le emissioni di gas serra e prepararsi ad affrontare ciò che verrà. Il rapporto arriva in concomitanza con la comunicazione da parte dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa dell’annullamento della conferenza su ‘Cambiamento climatico e Salute’ prevista per Febbraio, che ha lasciato tutti gli addetti ai lavori con non poche perplessità.
Rapporto Cambiamenti climatici, impatti e vulnerabilità in Europa al 2016
Nel rapporto “Cambiamenti climatici, impatti e vulnerabilità in Europa al 2016”, l’Agenzia evidenzia che i cambiamenti osservati nel clima stanno già avendo ripercussioni di ampia portata sull’economia, la salute umana e la biodiversità. Dall’aumento delle temperature all’innalzamento del livello del dare, dallo scioglimento dell’Artico alla riduzione dei ghiacciai alpini, sono già visibili gli effetti del riscaldamento globale, che ha causato anche un aumento degli eventi estremi come le bombe d’acqua e i picchi d’afa.
Dal 1980 al 2013, rilevano gli scienziati, gli eventi estremi hanno causato perdite economiche per 393 miliardi di euro, pari a 710 euro pro capite. Il conto più salato è toccato alla Germania (78,7 miliardi), seguita dall’Italia (59,6 miliardi) e dalla Francia (53,2 miliardi). Ancora più salato è il conteggio delle vittime, con decine di migliaia di morti dall’inizio del secolo. E il bilancio potrebbe aggravarsi, perché questi accadimenti eccezionali sembrano destinati a diventare sempre più abituali.
Se tutto il continente è da considerarsi vulnerabile, l’Europa meridionale e sud-orientale, quindi anche l’Italia, è l’area dove si prevede il maggior numero di ripercussioni negative. La regione, si legge nel rapporto, sta già affrontando forti aumenti di ondate di calore, diminuzioni di piogge e portata dei fiumi che hanno incrementato il rischio di siccità più gravi, calo dei rendimenti agricoli, perdita della biodiversità e maggiore rischio di incendi boschivi. Le ondate di calore più frequenti e i mutamenti nella distribuzione delle malattie infettive sensibili al cambiamento climatico – si sottolinea – dovrebbero far aumentare i rischi per la salute e il benessere dell’uomo. Non solo: l’Europa mediterranea è esposta anche agli effetti del riscaldamento terrestre fuori dal continente, tra cui l’arrivo di migranti climatici che andrebbero a ingrossare gli attuali flussi migratori.
….neimiliardi di anni la terra si è evoluta passando da glaciazioni a periodi di arsura, mari che si sono ritirati e montagne che sono sorte dalla terra ecc ecc questo prevedere il futuro sempre e solo catastrofico nel termine di pochi anni sarà utile alla specie umana e tutte le altre animali o vegetali o siamo alla soglia del terrorismo evoluzionistico, per far vedere quanto siamo bravi…poi ti affacci alla finestra e scopri che non sta diluviando, come previsionato, ma c’è il sole…semplicistico esempio, ma lameno campo mediamente tranquillo….distruggeremo il mondo in 100 anni….stava scritto così…campaimo in relativa pace coem tutti gli altri animali e vegetali…che non leggono…