Gli ictus che passano inosservati e durano pochi secondi potrebbero essere molto pericolosi e giocare un ruolo fondamentale nella demenza senile. A far luce su mini ictus è uno studio della Medical University of South Carolina.
“Diversi micro episodi che si susseguono – spiegano i ricercatori – possono causare danno pari a quello di un ictus vero e proprio”. Come noto, il 25-30% delle persone che hanno avuto un ictus ischemico va incontro a deterioramento cognitivo. Meno si sa dei mini ictus, ovvero attacchi ischemici transitori che si verificano quando un’arteria viene brevemente bloccata da un coagulo di sangue, provocando lesioni minuscole di 0,05-3 millimetri di diametro.
I ricercatori hanno indotto infarto cerebrale in topi, chiudendo una singola arteriola nella corteccia cerebrale. Hanno quindi eseguito sia in vivo che post mortem esami per valutare l’attività neurale nel cervello. Dai dati, pubblicati su Journal of Cerebral Blood Flow and Metabolism, è emerso che un singolo mini ictus interessa un’area molto più grande del previsto: ovvero una superficie 12 volte maggiore in termini di volume rispetto al nucleo iniziale.
Inoltre ha effetti più duraturi sui tessuti cerebrali di quanto dimostrino gli esami: l’attività neuronale nella zona colpita risultava compromessa ancora 14-17 giorni dopo l’evento mentre la risonanza magnetica aveva evidenziato il mini ictus solo per un breve lasso di tempo. “Siamo rimasti sorpresi che qualcosa di questa portata possa avere un effetto cosi’ grande”, spiega Andy Shih, a capo del team di ricerca.