Per impedire i movimenti inconsulti provocati dai sogni durante la fase Rem entrano in azione dei neuroni, fin ora considerati responsabili della fase Rem stessa, che “paralizzano” i muscoli. A studiarne il meccanismo sono stati i i neuroscienziati del Centro nazionale delle ricerche francese (Cnrs) grazie ad uno studio sui topi. I risultati, pubblicati su Brain, aiuteranno a fare luce sull’insorgenza di molte malattie, dai disturbi del sonno fino alle patologie neurodegenerative come il Parkinson.
I neuroni che attivano la paralisi durante la fase Rem si trovano in una regione del cervello chiamata ‘nucleo sublaterodorsale’ e agiscono sul sistema motorio inviando dei messaggeri chimici, le molecole del neurotrasmettitore glutammato. Per 50 anni si è pensato che questi neuroni fossero i responsabili della fase Rem, ma l’ipotesi viene ora smentita dai ricercatori francesi grazie allo studio di topi geneticamente modificati in cui sono stati ‘zittiti’ questi neuroni, rendendoli incapaci di secernere glutammato: si è così potuto osservare che senza la loro attività, il topo entra comunque nella fase Rem, mentre i suoi muscoli rimangono liberi di muoversi.
I sintomi osservati sono molto simili a quelli dei pazienti colpiti da disturbo comportamentale del sonno Rem (Rbd), un problema che compare solitamente intorno ai 50 anni, inducendo la persona a parlare e muoversi in maniera anomala nel sonno, probabilmente in base al contenuto dei sogni. In molti casi, questo disturbo evolve nel giro di una decina di anni, portando a sviluppare i sintomi motori tipici del Parkinson: per questo motivo i ricercatori stanno provando a perfezionare ulteriormente il modello animale della malattia, in modo da capire come si sviluppa la neurodegenerazione.