La strada per l’utilizzo della cannabis a scopi terapeutici si fa sempre più in discesa. Non appena il Ministero della Salute locale darà l’ok, in Israele i malati di neuropatie potranno inalare cannabis a scopo terapeutico, ma senza combustione e senza fumo. A realizzare il dispositivo, che si basa su una vaporizzazione del principio attivo, è stata la Syde medical e sarà commercializzato da Teva in esclusiva in Israele.
Il dolore neuropatico è spesso refrattario a ogni forma di trattamento, ma in molti casi è controllabile grazie al delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), uno dei principi attivi contenuti nella cannabis. La sicurezza e le proprietà farmacocinetiche della sostanza assorbita attraverso l’inalatore termico erano state valutate da ricercatori israeliani in otto soggetti con diagnosi di dolore neuropatico cronico.
Dai dati, pubblicati nel 2014 sul Journal of Pain e Cure Palliative Farmacoterapia, era emerso che l’uso del dispositivo era stato in grado di somministrare un dosaggio terapeuticamente efficace di cannabinoidi a tutti i partecipanti. Inoltre la dose era ben tollerata e produceva un profilo farmacocinetico delta-9-THC a bassa variabilità inter-individuale (relativa alla concentrazione massima di sostanza nel plasma).
Precedenti studi clinici condotti da ricercatori della University of California, a San Diego, avevano invece mostrato che l’inalazione è efficace nel trattamento del dolore neuropatico.