In 4 anni si è passati dal 45% al 28% di siti web che prendono posizioni contrarie ai vaccini. Dopo anni di diffusione indiscriminata, la controinformazione sui vaccini che viaggia online batte in ritirata. Il dato acquista maggior valore se si pensa al fatto che sei genitori su dieci, prima di vaccinare i propri figli consulta internet. A fare il punto della situazione è il progetto “Un Ciak per la Vita – Il cinema per il valore delle vaccinazioni”, promosso dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanita’ Pubblica (SItI), con il supporto non condizionante di Sanofi Pasteur MSD.
Le vaccinazioni, ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità, salvano ogni anno nel mondo 2,5 milioni di vite l’anno, 7 mila al giorno, ma sono spesso ‘vittime’ del loro stesso successo, che ha cancellato la percezione del rischio delle malattie debellate a vantaggio di notizie sensazionalistiche, che trovano in internet un potente amplificatore. “Il web in mancanza di filtri adeguati diventa la cassa di risonanza di gravi mistificazioni”, afferma Antonio Ferro, responsabile sito web VaccinarSì, “ma può anche trasformarsi in una straordinaria risorsa informativa”.
Lo dimostrano alcuni dati evidenziati dalla SItI: nel 2012, digitando nei motori di ricerca parole chiave come “vaccino”, “vaccinazione”, valutando i primi risultati, quasi la meta’ dei siti (45%) presentava posizioni contrarie alle vaccinazioni, il 35% favorevoli e il 30% neutre. Oggi (dati aggiornati a settembre 2016) le cose stanno cambiando, ripetendo la stessa ricerca i siti contrari ai vaccini sono scesi al 28%.