(Reuters Health) – Secondo i risultati di uno studio finlandese, pubblicati da Sleep Medicine, durante la gravidanza le donne ed i loro partner riferiscono episodi frequenti d’insonnia o di sonno insufficiente, che per le donne sembrano legati alla preoccupazione per il parto e la salute del nascituro, mentre per gli uomini si correlano a fattori diversi, come per esempio il grado d’istruzione.
Lo studio
Tiina Paunio e colleghi, dell’Helsinki University Hospital, hanno voluto approfondire le evidenze riportate da precedenti studi, secondo i quali durante la gravidanza i sintomi dell’insonnia e, in particolare, i frequenti risvegli notturni sono molto comuni, e la maggioranza delle donne (oltre l’80%) riportava una scarsa qualità del sonno. I ricercatori hanno studiato una popolazione di 1.667 madri e 1.498 padri in Finlandia, che facevano parte di uno studio a lungo termine. I partecipanti sono stati reclutati durante la gravidanza, e quasi la metà delle coppie era in attesa del loro primo figlio. I dati sul sonno sono stati rilevati prima della nascita dei figli e diverse volte entro i primi 24 mesi di vita dei bimbi.
Le evidenze
Si è così evidenziato che quasi la metà delle donne ha riferito di aver dormito più del solito durante la gravidanza, ma la qualità del sonno era scarsa. Inoltre complessivamente, il 12% delle donne e il 15% degli uomini lamentavano insonnia o continue interruzioni del sonno. In particolare, i ricercatori hanno valutato ‘scarsa’ (problemi nell’addormentarsi, risvegli precoci) la qualità del sonno riferita dai partecipanti allo studio, come durata inferiore di 2 ore rispetto ai bisogni di sonno auto-valutati dai partecipanti e hanno definito come ‘breve’ una durata del sonno inferiore a 6 ore per notte. In pratica hanno scoperto che l’insonnia è più comune per le donne che negli uomini (10% vs 6%). E il debito di sonno era più comune per gli uomini che per le donne (10% vs 5%). Inoltre, si è visto che i genitori con l’insonnia mostravano più spesso sintomi di depressione rispetto ai genitori che non lamentavano questo fenomeno. E ancora: gli uomini con livello d’istruzione inferiore, cattive condizioni di salute e con il maggior numero di figli lamentano più spesso gli episodi di ‘sonno breve’. Secondo Paunio questi risultati concordano con quelli degli studi precedenti ed è interessante notare che la breve durata del sonno è collegata a fattori molto diversi tra uomini e donne: tra le donne, è legata al timore di eventi negativi (parti difficili e prematuri) e depressione ma tra gli uomini si lega a fattori di fondo più generali come la salute, l’istruzione e il numero dei bambini in casa.
Fonte: Sleep Med 2016
Kathryn Doyle
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)