(Reuters Health) – Immaginare le parole con la forza del pensiero e riuscire a formulare un messaggio. Il tutto grazie ad una nuova interfaccia neurale – nota anche con il termine inglese brain-computer interface (BCI) – messa a punto da un team di ricercatori olandesi. La nuova macchina, testata su una paziente affetta da una grave forma di SLA, ha dato dei risultati sorprendenti. Immaginando il movimento della mano nell’atto di scrivere, l’interfaccia tecnologica è in grado, con una frequenza di due lettere al minuto, di scrivere la parola. Fino ad ora quest’attività era eseguita attraverso il movimento oculare. La scoperta è stata presentata al congresso annuale della Società di Neuroscienze (San Diego) e pubblicata on line sul sito del New England Journal of Medicine.
Come funziona
L’interfaccia è stata testata per oltre 28 settimane. Grazie all’attività cerebrale e alla trasmissione degli inpulsi tramite la macchina, le varie lettere appaiono sullo schermo di un computer, formulando diverse parole. La persona con un ‘click’ attraverso il battito di ciglia è in grado di scegliere la parola alla quale aveva pensato e quindi comunicare. Il rischio legato a questa nuova tecnologia è il ricorso alla chirurgia per l’impianto dell’interfaccia, con tutte le conseguenze post operatorie per un paziente che già si trova in una condizione particolare. Il prossimo passo da compiere sarà quello di semplificare il processo e di testare su più pazienti l’interfaccia per poi intraprendere uno studio clinico su vasta scala.
Fonte: New England Journal
Gene Emery
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)