Ogni anno si registrano circa 340 milioni di infezioni sessuali e queste 111 milioni, pari a circa un terzo, interessano ragazzi e ragazze sotto i 25 anni. Ad evidenziarlo sono le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che sottolineano come ben un adolescente su 20 ogni anno ne contrae almeno una.
I dati
In particolare, dal 1991 al 2013, in Italia, i dati rilevati dal Sistema di Sorveglianza delle Infezioni sessualmente trasmesse (IST) coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, evidenziano un totale di 103.028 nuovi casi e le patologie più frequenti sono condilomi ano-genitali, la sifilide, le cervico vaginiti batteriche e l’herpes genitale. Inoltre dal 2005 al 2013, le segnalazioni hanno subito un incremento di oltre il 31% rispetto al periodo 1991-2004. Numeri che costituiscono un problema di salute pubblica per l’alto numero di persone che ogni anno ricorre alle cure mediche per queste patologie e per la rilevanza delle complicanze che possono derivarne. Provocano infatti infertilità, danni perinatali, neoplasie, patologie croniche e possono essere in alcuni casi letali.
“L’insufficiente conoscenza di queste malattie e di come prevenirle – commenta Andrea Lenzi, endocrinologo ed andrologo presidente della Società Italiana di Endocrinologia – provoca un declino del potenziale riproduttivo. Molto spesso patologie che compromettono la fertilità e che vengono diagnosticate in età adulta, affondano le loro radici nell’adolescenza, proprio a causa di comportamenti spesso trascurati, soprattutto per quanto riguarda l’uomo”. Soprattutto in ambito andrologico, aggiunge, “a seguito della abolizione della visita di leva, appaiono ancora più importanti le iniziative per sensibilizzare allo sviluppo di una mentalità che faccia rientrare la visita andrologica tra i controlli di routine del ragazzo”.