Nel nostro mondo di brand e di pubblicità ripetitive, è possibile che la nostra mente assorba immagini e messaggi e li stipi con cura nel nostro “occhio interiore”. Una recente ricerca in materia ha portato a risultati sorprendenti. Pensate al logo della Apple: è conosciuto in tutto il mondo, è visivamente gradevole e si trova davanti ai nostri occhi quasi ogni giorno. Con una visibilità del genere, di sicuro abbiamo buone possibilità di ricordarlo…o no? Precedenti ricerche hanno dimostrato che la memoria può essere deludente sugli elementi quotidiani perché sorvola spesso sui particolari, ma l’esposizione ad uno stimolo può favorire la memoria? Nell’esperimento è stato chiesto ad un gruppo di laureandi di disegnare il logo della Apple e poi di scegliere quello corretto da un set di 8 loghi somiglianti.
Incredibilmente, solo un soggetto su 85 è stato in grado di disegnare correttamente il logo, e meno della metà ha scelto l’immagine corretta dalla selezione. Ciò evidenzia le carenze della nostra memoria, molto meno affidabile di ciò che crediamo, e sottolinea la nostra mancanza di consapevolezza dei cali di attenzione. Secondo gli scienziati, la scarsa performance si deve ad una forma di “saturazione dell’attenzione”: l’incremento dell’esposizione aumenta la familiarità e la sicurezza, ma non influenza in modo affidabile la memoria. Nonostante la frequente esposizione ad un logo semplice e visivamente piacevole, attenzione e memoria non sono sempre pronte a trattenere ciò che possiamo giudicare come facile da ricordare. (The Quarterly Journal of Experimental Psychology online 2015, pubblicato il 20/3)