I nostri smartphone ci aiutano a trovare rapidamente un numero di telefono, ci forniscono indicazioni rapide, ci consigliano il ristorante migliore, ma una recente ricerca indica che questa convenienza a “portata di dito” ci rende più inclini a pensare di meno. Lo studio in questione suggerisce che gli utenti di smartphone siano persone che pensano in modo intuitivo, più propense a fidarsi dell’istinto nel prendere decisioni, e spesso utilizzano il motore di ricerca del proprio telefono piuttosto che le proprie capacità cerebrali.
Gli smartphone, insomma, consentono loro di essere più pigri di quanto sarebbero senza di loro. Queste persone ricercano informazioni che potrebbero di fatto già conoscere o potrebbero apprendere facilmente, ma per le quali non vogliono spendere tempo e pensarci davvero. Al contrario, i “pensatori analitici” riflettono di più, ed esaminano i problemi in modo più logico: le persone molto intelligenti sono più analitiche e meno intuitive nel risolvere i problemi.
Decenni di ricerche hanno rivelato che gli esseri umani sono propensi ad evitare di impiegare energie nella risoluzione di problemi ed appare probabile che le persone, in futuro, utilizzeranno sempre più i propri smartphone come un’estensione della propria mente, per economizzarne gli sforzi. (Computers in Human Behavior, 2015; 48: 473)