Castori e lontre come esempio; le future mute per surfisti e sub saranno infatti progettate ispirandosi alla pelliccia di questi animali. A provarci sono gli ingegneri del Massuchussets institute of technology (Mit) guidati da Alice Nastro. Descritto sulla rivista Physical Review Fluids, il tessuto è fatto di gomma e costellato da minuscoli coni a imitazione del pelo degli animali semi-acquatici.
Lo studio
A differenza di trichechi e balene, ricoperti da uno spesso strato di grasso isolante, castori e lontre riescono a mantenersi caldi e asciutti anche mentre si immergono grazie a tasche di calore che intrappolano l’aria nei densi strati di pelliccia. Ispirandosi a questa particolarità, i ricercatori hanno realizzato una pelle gommosa ed elastica simile alla pelliccia. Immergendola in un liquido l’hanno quindi utilizzata per identificare il meccanismo con cui l’aria viene intrappolata tra i singoli peli. I ricercatori hanno visto così che le pellicce più dense, immerse a una maggiore velocità, trattengono uno strato di aria più spesso.
L’acqua si attacca ai peli, che le impediscono di penetrare fino alla base. Traducendo questo comportamento in un’equazione matematica diventa possibile prevedere in modo accurato lo spessore di uno strato d’aria attorno alla superficie pelosa. ”Ci interessano soprattutto le mute per i surfisti con le quali gli atleti si muovono spesso tra l’aria e l’acqua”, spiega Anette Hosoi, uno dei ricercatori. ”Adesso – aggiunge – possiamo controllare lunghezza, distanza e composizione dei peli, in modo da progettare un materiale adatto alla velocità con cui ci si tuffa e in grado di ottimizzare la capacità di asciugarsi”.