(Reuters Health) -I livelli di soglia cardiorespiratori nel fitness sono in grado di identificare bambini e adolescenti con rischio più elevato di malattie cardiovascolari.È quanto emerge da una nuova revisione sistematica e una metanalisi degli studi condotta da ricercatori spegnoli. “I livelli di fitness al di sotto di un picco di assorbimento dell’ossigeno di 42 e 35 ml/kg/min, rispettivamente per i maschi e le femmine, dovrebbero far alzare una bandiera rossa – scrivono Jonatan R. Ruiz dell’Università di Granada e colleghi sul British Journal of Sports Medicine – Queste soglie identificano i bambini e gli adolescenti che possono beneficiare di programmi di prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria”.
“Anche se il fitness è ampiamente utilizzato nelle scuole e nei programmi sportivi dedicati ai ragazzi, i medici e gli enti sanitari che valutano il rischio di malattie cardiovascolari presenti o future a queste età, non hanno ancora adottato questi standard”, continuano i i ricercatori. Standard internazionali, simili a quelli utilizzati per la composizione corporea, dovrebbero essere sviluppati per facilitare il test di fitness.
La metanalisi
I ricercatori hanno esaminato sette studi con oltre 9 mila ragazzi tra gli 8 e i 19 anni provenienti da 14 Paesi. La percentuale a rischio di malattie cardiache variava dal 6% al 39% per i maschi e tra il 6% e l’86% per le ragazze. Ragazzi con livelli sotto a 41,8 ml/kg/min avevano 5,7 volte più probabilità di avere un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Ragazze con idoneità al di sotto dei 34,6 ml /kg /min avevano 3,6 volte più probabilità di essere a rischio. “La consistenza dei risultati riportati in questo studio fornisce una forte evidenza per sostenere la più ampia adozione di standard cardiorespiratori per l’uso nelle scuole e nei programmi sportivi, così come in ambito clinico per la sistemi di sorveglianza e screening per identificare i bambini e gli adolescenti a rischio di malattie cardiovascolari che potrebbero beneficiare di programmi di intervento”, concludono i rcercatori.
Fonte: Br J Sports Med 2016
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)