Matteo Guzzon
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
L’idea di realizzare questo progetto è nata dal bisogno di affrontare una problematica di salute pubblica: 6,1 milioni di persone convivono con una malattia respiratoria, tra cui 3,3 milioni di pazienti con Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). Sorprendentemente, oltre il 50% degli adulti non è consapevole di avere una bassa funzionalità polmonare e che i loro polmoni non lavorano efficacemente. Inoltre, il 49% dei pazienti con BPCO riferisce che i sintomi della malattia influiscono negativamente sulla loro vita quotidiana in media 24 giorni al mese. Questo progetto si rivolge principalmente a queste persone e alla popolazione in generale, con l’obiettivo di migliorare la consapevolezza, la diagnosi precoce e la gestione della BPCO, al fine di ridurre l’impatto della malattia sulla qualità della vita dei pazienti.
Potrebbe descriverlo brevemente?
L’obiettivo principale del progetto è accrescere la consapevolezza e la conoscenza della patologia, con lo scopo di ridurre lo stigma, limitare le false convinzioni e permettere ai pazienti di sentirsi più sicuri nel dialogare con il proprio medico, mirando a un continuo miglioramento della loro qualità di vita. Utilizzando una strategia omnicanale, la campagna mira a diffondere informazioni sulla BPCO in tutta Italia. I contenuti emozionali sono stati progettati per creare empatia e coinvolgimento, favorendo così un maggiore engagement con la popolazione target.
Che risultati avete o volete raggiungere?
L’obiettivo principale del nostro progetto è di raggiungere un’ampia popolazione attraverso una strategia multicanale, con l’intento di ridurre lo stigma e le false convinzioni associate alla BPCO. Vogliamo stimolare i pazienti a riflettere sulla loro qualità di vita e aumentare la consapevolezza e la comprensione su come gestire e vivere al meglio con questa patologia. Ad oggi, la campagna “Open Up” ha generato un grande impatto in termini di engagement e interazioni, permettendoci di raggiungere efficacemente la popolazione target e superare i KPI prefissati.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
È fondamentale continuare a diffondere contenuti e informazioni per aumentare ulteriormente l’impatto della campagna. Il nostro obiettivo è stimolare la popolazione ad aprirsi al dialogo con il proprio medico riguardo alla salute respiratoria. Solo attraverso una comunicazione costante e mirata possiamo sperare di raggiungere un livello ancora più alto di consapevolezza e comprensione, aiutando così i pazienti a gestire meglio la loro condizione e migliorare la loro qualità di vita.
Qual è l’aspetto principale della Media Communication Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
L’aspetto principale della Media Communication Campaign che sarà più importante nei prossimi anni è l’utilizzo di un approccio omnicanale. Questo metodo ci permette di fare la differenza e di avere un impatto significativo sul nostro target di riferimento. Integrando vari canali di comunicazione, possiamo raggiungere un pubblico più ampio e diversificato, garantendo che i nostri messaggi siano diffusi efficacemente e in modo coerente. In questo modo, possiamo massimizzare l’engagement e favorire una maggiore consapevolezza e comprensione della patologia, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei pazienti.