Filippo Cipriani
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Il progetto nasce dalla reale necessità di confrontarsi su un particolare tipo di cronicità, dovuta alla infiammazione di tipo2. Asma, dermatite atopica, rinosinusite cronica con poliposi nasale ed esofagite eosinofila condividono una specifica deregolazione del sistema immunitario. Queste patologie croniche hanno la particolarità di presentarsi con esordio precoce, spesso pediatrico, a volte persino contemporaneamente oppure in fasi diverse della vita dello stesso paziente. La infiammazione di tipo2 è presente anche nella Prurigo Nodularis, nella Orticaria Cronica Spontanea e nella Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). Fino a poco tempo fa si faceva affidamento a prolungati cicli con cortisone per cercare di spegnere l’infiammazione. L’attuale impostazione assistenziale risulta frammentaria e presenta diverse criticità che portano il sistema sanitario a produrre potenziali sprechi e a generare risultati non soddisfacenti per la gestione di questa tipologia di pazienti. In estrema sintesi, si vuole migliorare l’efficacia e la efficienza della presa in carico di questi pazienti.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Da un primo incontro con quattro associazioni pazienti (ESEO, Respiriamo Insieme, Federasma & Allergie e ANDeA) è emersa la struttura del progetto, caratterizzata da tre tavoli tematici (Identikit del paziente Type2, Assistenza Integrata, Digital Health) a cui hanno partecipato attivamente anche esponenti del Parlamento e del Ministero. Successivamente, è stato redatto da I-Com, Istituto per la Competitività, un Policy Brief con la sintesi dei tre tavoli e con specifiche azioni di policy da implementare.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Consideriamo un grande traguardo aver sviluppato il progetto insieme a quattro associazioni pazienti e a ben 16 società scientifiche. Le associazioni sono da sempre la nostra fonte di ispirazione. Il punto di vista di Pneumologi, Dermatologi, Otorini, Gastroenterologi, Immunologi ed Allergologi ha permesso di mettere a fuoco sia le specificità delle singole patologie che di evidenziare la necessità di una visione olistica. La presentazione del Policy Brief presso la Sala Caduti di Nassiriya del Senato ha sancito di fatto l’inizio di un percorso di miglioramento.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
lo studio identifica alcune priorità di intervento, a partire dagli strumenti già esistenti. È infatti auspicabile un aggiornamento del Piano Nazionale Cronicità (PNC) che tenga conto di queste patologie; un tempestivo recepimento delle prestazioni incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), in cui è presente anche il test della frazione dell’ossido nitrico esalato (FeNO) oltre che un allargamento delle prestazioni esenti da ticket. Un rafforzamento dei centri di eccellenza, supportati anche dalle applicazioni digitali, potrebbe poi consentire un inquadramento omogeneo di queste patologie e una presa in carico del paziente più efficace nel lungo periodo. Disegnare linea guida nazionali a supporto della realizzazione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale da applicare alle patologie derivanti da infiammazione di tipo2 permetterebbe infine di garantire un approccio unitario e coerente come voluto dal Piano Nazionale della Cronicità senza escludere l’integrazione della presa in carico e cura dalle altre manifestazioni concomitanti.
Qual è l’aspetto principale del Market Access & Public Affair che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Occorre cercare un dialogo proficuo e continuo tra Associazioni, Clinici e Istituzioni. Solo da un confronto approfondito possono emergere i bisogni e le azioni per poterli soddisfare. Ogni ragionamento deve poi essere basato su solide evidenze scientifiche e organizzative. È infine auspicabile la condivisione delle numerose “best practice” a livello locale e regionale, così da fare sinergia.