#lsea2024

Anemia da Malattia
Renale Cronica.

Diamo ossigeno alle aspirazioni

Antonella Di Lorenzo
Paola Gallinari
Barbara Pettinelli

Una campagna di sensibilizzazione sull’anemia da malattia renale cronica e un progetto che guarda all’ambiente. È tutto questo “Anemia da Malattia Renale Cronica. Diamo ossigeno alle aspirazioni” di Astellas e ANED e noi ne abbiamo parlato con Antonella Di Lorenzo, Patient Advocacy & External Communications Lead, Paola Gallinari, Therapeutic Area Lead Specialty e Barbara Pettinelli, Regulatory Affairs Italy Country Lead. Parte del team anche Serena Gilli, Lead TA Specialty MA, Francesca Uras, Marketing Lead Specialty, Francesca Torres, Brand Manager Nephrology, Ilaria Napoli, Regulatory Affairs Manager, Debora Giacobbe, Legal Commercial Lead, Luisanna Prisco, Pricing & Value Access Lead e Jacopo Biella, National Sales Manager

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge? 
La malattia renale cronica (MRC) colpisce 1 persona su 10 a livello globale1, è silente e quindi drammaticamente sottostimata. L’anemia, una delle complicanze più frequenti della MRC, interessa un paziente su 5 con MRC2 ed è associata a una significativa compromissione della qualità di vita e alla progressione verso esiti avversi cardiovascolari e renali. Nonostante il suo impatto, questa condizione non è adeguatamente conosciuta e riconosciuta. Nell’anemia il numero dei globuli rossi non è sufficiente a trasportare abbastanza ossigeno da soddisfare i bisogni dei diversi organi e tessuti. Per questo, stanchezza e senso di debolezza sono le più frequenti manifestazioni della malattia e limitano i pazienti anche nelle attività più semplici della vita quotidiana. La qualità di vita di chi soffre di anemia da MRC dipende dall’ossigeno: per riuscire a realizzare le proprie aspirazioni ci vuole energia, come quella resa disponibile da una foresta che libera ossigeno per gli uomini e l’ambiente. L’ossigeno e le aspirazioni sono il fil rouge della campagna “Anemia da malattia renale cronica – diamo ossigeno alle aspirazioni”, che vuole contribuire ad aumentare le conoscenze su questa condizione, indurre le persone a rivolgersi tempestivamente al medico e stimolare i pazienti a non arrendersi, a non rassegnarsi, ma a reagire e trovare la giusta energia per raggiungere i propri obbiettivi 

Potreste descriverlo brevemente? 
La campagna è stata promossa da Astellas insieme ad ANED – Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e trapianto – che ne condivide gli obiettivi per dare “ossigeno” ai progetti e alle aspirazioni dei pazienti. Fulcro della campagna è la “Foresta delle Aspirazioni”. Un video online e una call-to-action dell’alpinista e scalatrice Tamara Lunger hanno invitato i pazienti con anemia da malattia renale cronica, e le persone che potrebbero essere a rischio di svilupparla, ad inviare sul sito della campagna le proprie aspirazioni: per ogni messaggio è stato piantato un albero nel Parco della Vettabbia di Milano. 

Che risultati avete o volete raggiungere? 
Desideriamo incoraggiare i pazienti a perseguire le proprie aspirazioni, affrontando le difficoltà poste dalla malattia con il supporto del medico, del caregiver, della famiglia. Grazie alle attività media, digital e social, la campagna ha raggiunto quasi 30 milioni di persone. Astellas si è posta anche un obiettivo di sostenibilità ambientale, un tema che riguarda l’esistenza stessa del Pianeta: nel parco della Vettabbia di Milano sta crescendo una nuova piccola foresta. Gli 800 alberi piantati grazie alle aspirazioni raccolte attraverso il sito donano nuovo ossigeno a Milano e racconteranno per molti anni la volontà e la determinazione dei pazienti a iniziare una scalata verso nuovi obiettivi, progetti e aspirazioni. 

Cosa pensate ci sia ancora da fare in questo ambito? 
È fondamentale consolidare la consapevolezza che le decisioni prese oggi possono avere un impatto a lungo termine sulla vita dei pazienti, sui sistemi sanitari e sulle comunità di tutto il mondo. L’obiettivo di Astellas è andare oltre la trasformazione dell’innovazione scientifica in trattamenti di valore per i pazienti: dobbiamo continuare a concentrarsi sulle esigenze dei pazienti, su campagne di prevenzione che permettano alla popolazione di rimanere in salute, ma vogliamo anche avere un impatto positivo e contribuire alla salute del pianeta e al benessere della società. 

Qual è l’aspetto principale del Corporate Social Responsibility che sarà più importante secondo voi nei prossimi anni? 
La cultura di Astellas si basa sull’impegno a migliorare il benessere delle persone e della società più ampia. Un obiettivo che non può prescindere dall’attenzione per l’impatto ambientale. Dall’impostazione di obiettivi chiari e della tracciabilità dei progressi, alla riduzione dell’impatto ambientale e delle emissioni, fino all’introduzione dei primi blister per medicinali al mondo realizzati con materiali di origine vegetale, Astellas ritiene che sia fondamentale utilizzare le nostre competenze, il tempo e le risorse per fare una differenza tangibile per il nostro Pianeta e contribuire a garantire un futuro vivibile per tutti. 

  1. Global, regional, and national burden of chronic kidney disease, 19902017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017
  2. Dmitrieva O, de Lusignan S, Macdougall IC, et al. Association of anaemia in primary care patients with chronic kidney disease: cross sectional study of quality improvement in chronic kidney disease (QICKD) trial data. BMC Nephrol 2013; 14:24. 

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