Valentina Di Ninni
Tamara Tiberi
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
L’idea di questo progetto è nata sulla scia della trasformazione digitale che J&J sta mettendo in atto da diversi anni, digitalizzando parte delle strategie marketing per essere più efficace, raggiungere quanti più clienti possibile e fornire a tutti lo stesso livello di accesso ai materiali e dunque alla formazione. L’approccio omnichannel ha come obiettivo quello di massimizzare l’efficacia del lavoro svolto dal marketing e dalla forza vendite e per questo abbiamo pensato di realizzare una campagna sulla gestione del sanguinamento che rappresenta ad oggi uno dei pillar formativi che ci teniamo a sensibilizzare. Il sanguinamento è una condizione che colpisce ogni procedura chirurgica. Studi clinici hanno dimostrato che in interventi open il 32-68% dei casi può degenerare in un evento emorragico maggiore associato ad un impatto negativo sull’esito clinico del paziente nonchè ad un aumento dell’uso delle risorse ospedaliere. In letteratura è dimostrato come l’uso corretto di emostatici aiuti a migliorare la prognosi paziente riducendo i costi ospedalieri; per questo Johnson & Johnson Medtech si impegna da anni a diffondere un programma di ottimizzazione dell’emostasi (HOP) atto a guidare i chirurghi sull’appropriatezza d’uso degli emostatici. L’idea di una campagna digitale è nata per cercare di raggiungere un’ampia audience in poco tempo cercando di creare ordine in un mercato dove la presenza di tanti prodotti può creare confusione su quale sia il metodo giusto da utilizzare.
Potrebbe descriverlo brevemente?
La nostra “Burden of Bleeding campaign” è stata pensata in modo da raggiungere l’utente attraverso diversi canali: e-mail (DEM inviate in un arco di tempo di quattro mesi), post Linkedin e pagine web create ad hoc sull’argomento. Siamo partiti nel momento del cambio brand di uno dei nostri prodotti più iconici, gold standard da più di 60 anni per la gestione del sanguinamento a nappo per poi esplorare il mondo della gestione del sanguinamento chirurgico in tutte le sfaccettature e poter così sensibilizzare tutti sull’importanza dell’uso degli emostatici per migliorare il percorso del paziente in ambito ospedaliero.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Da alcuni anni siamo riusciti a catalizzare l’attenzione dei clinici e non clinici sull’appropriatezza d’uso degli emostatici, si comincia a percepire una maggiore consapevolezza dei sistemi emostatici presenti sul mercato e una maggiore attenzione al loro uso appropriato. La campagna è stata un successo in termini di KPIs, abbiamo ottenuto i tassi più alti di CTR e Impression delle nostre campagne andate live nell’arco degli ultimi due anni.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Vogliamo continuare a sensibilizzare clinici e non clinici sul tema perché comprendano l’importanza della gestione del sanguinamento in termini di qualità e di appropriatezza d’uso perchè per noi il paziente è importante e come dice un nostro claim: every drop counts!
Qual è l’aspetto principale del Digital Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Le campagne omnichannel sono e saranno fondamentali per fornire un’esperienza cliente completa ed integrata, sfruttando la sinergia tra diversi canali e punti di contatto per massimizzare l’efficacia delle strategie di marketing. Nel settore dei dispositivi medici sono particolarmente complesse e richiedono un’attenzione particolare alla regolamentazione, alla privacy dei pazienti e alla gestione delle informazioni sensibili. Tuttavia, una strategia omnichannel ben progettata può migliorare significativamente la comunicazione con i professionisti della salute, i pazienti e altri stakeholder. Quattro i punti centrali da considerare fondamentale oggi e per il futuro: