#lsea2024

3rd Italian Thyroid
Preceptorship

Eleonora Boni

Garantire ai giovani concreto supporto nella formazione e continuo aggiornamento per quanto riguarda la patologia tiroidea. È questo l’obiettivo alla base del progetto “3rd Italian Thyroid Preceptorship”, realizzato da Merck, di cui abbiamo parlato con Eleonora Boni, Endocrinology Product Manager. Parte del team anche Michele Volpe, Medical Advisor

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Il progetto nasce nel 2019 con la volontà di realizzare un evento dedicato ai più promettenti giovani specializzandi nell’ambito dell’endocrinologia fornendo loro un’occasione di aggiornamento e confronto sugli hot topics relativi alla patologia tiroidea.

Potrebbe descriverlo brevemente?
Si tratta di un evento dalla durata di due giorni, in cui la prima parte è dedicata a sessioni frontali tenuti dai massimi esperti nazionali e internazionali in ambito tiroideo. Il vero valore aggiunto dell’evento, tuttavia, è rappresentato da una serie di tavoli di lavoro il cui obiettivo è diverso di anno in anno. Quest’anno, nello specifico, ci si è focalizzati sulla gestione di stati complessi nella patologia dell’ipotiroidismo. Stando ai bisogni dei giovani specializzandi è stata inoltre organizzata una sessione dedicata alla corretta stesura di una pubblicazione scientifica. L’evento è infine un’occasione di networking tra le scuole di specializzazione italiane in cui giovani e massimi esperti hanno l’opportunità di confrontarsi tra loro e gettare le basi per collaborazioni future.

Che risultati avete o volete raggiungere?
L’evento ha visto il coinvolgimento di 30 specializzandi provenienti da tutte le scuole di specializzazione italiane e di 12 KOLs con i quali, come ogni anno, sono state gettate le basi per una pubblicazione scientifica nel prossimo futuro. Il successo più grande per noi è quello di contribuire concretamente alla formazione e all’aggiornamento delle nuove generazioni di medici endocrinologa, gli specialisti di domani.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Per quanto la patologia tiroidea sia nota alla classe medica di riferimento, è fondamentale continuare a garantire ai giovani concreto supporto nella formazione e continuo aggiornamento ai fini di una gestione efficace dei pazienti. Spesso, inoltre, i pazienti affetti da disturbi tiroidei convivono con altre condizioni patologiche. Diviene quindi fondamentale approcciare alla patologia in modo olistico, che tenga in considerazione anche le comorbidità del paziente e che garantisca un approccio terapeutico adeguato e personalizzato sulla base dei bisogni del singolo. È quindi essenziale continuare a creare momenti di confronto e massimizzarne gli outcome.

Qual è l’aspetto principale del Marketing Education Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
La carta vincente del “Preceptorship” è sempre stata rappresentata dall’innovazione: nel format e anche e soprattutto nei topic trattati. A questo si aggiunge il disegno a quattro mani con la società scientifica di riferimento con cui sin dalla prima edizione si è collaborato al fine di realizzare un evento che rispondesse concretamente ai bisogni formativi dei giovani specializzandi. Sarà importante mantenere lo stesso approccio basato su innovazione e collaborazione per garantire il successo dell’evento anno dopo anno.



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