Giuseppina Di Giacomo
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Il progetto “DolorLab” nasce nel 2020 quando l’avvento del Covid ha generato l’esigenza di colmare un’improvvisa mancanza di formazione ed informazione per i Medici di Medicina Generale (MMG) sul tema del dolore. “DolorLab” si configura come una piattaforma di informazione che offre loro costanti aggiornamenti scientifici inerenti all’area dolore.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Per perseguire l’obiettivo di aggiornamento e informazione dei MMG, nel sito, sono state strutturate 4 rubriche di approfondimento con contenuti realizzati da esperti del settore, pubblicati bisettimanalmente suddivisi in quattro sezioni di approfondimento a cura di professionisti del settore:
DolorLab è una piattaforma in continua evoluzione, che punta ad arricchire l’offerta di contenuti rilevanti per il medico ampliando il focus sul dolore.
Dal 2023 “DolorLab” offre la nuova sezione Webinar dedicata alla pubblicazione di contenuti formativi/informativi e da quest’anno gli utenti trovano una nuova rubrica con focus specifico sul dolore gastrico. Punto focale dell’innovatività del progetto è fissato nella modalità d’informazione del MMG attraverso una strategia multicanale che sfrutta il social media Telegram per una comunicazione immediata verso la community.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Nel corso dello scorso anno l’ingaggio dei medici è cresciuto ulteriormente arrivando a più di 7.800 MMG iscritti al progetto, con una fruizione di più di 150.000 letture totali di newsletter e un’elevata partecipazione ai nostri webinar. Ma non vogliamo fermarci qui. Il nostro obiettivo è di continuare ad ingaggiare sempre più medici con la volontà di offrire loro un accesso facile e veloce ai temi inerenti al mondo del dolore e alle novità in ambito della pratica clinica.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Il successo del progetto è indice che “DolorLab” stia andando incontro ad un bisogno costante di informazione e formazione che, nonostante la fine della pandemia Covid, si sta mantenendo nel tempo. La modalità di contatto da remoto offre indiscussa versatilità e un metodo di fruizione “on-demand” a cui tutti ci stiamo sempre più approcciando e in molti casi già abituando in tutti gli ambiti. La sfida è quella di innovare costantemente per rimanere al passo delle esigenze formative, con contenuti di alta qualità, continuando a farlo in modo sempre più ingaggiante.
Qual è l’aspetto principale del Marketing Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
La digitalizzazione è ormai un dato di fatto e ci aspettiamo che possa solo crescere ulteriormente in futuro. Anche la medicina e i professionisti della salute sono al centro di questo cambiamento, vivendo sempre nuove opportunità messe a disposizione dalla digitalizzazione. Per Bayer i professionisti della salute sono al centro di ogni attività, in quanto considerate figure essenziali per veicolare le corrette diagnosi e terapie ai pazienti. Il marketing project non può quindi non tenere in considerazione questi due aspetti: digitalizzazione e centralità dei professionisti della salute. La sfida sarà continuare anche in futuro ad offrire contenuti verificati e di qualità, oltre a servizi facili da fruire e sempre disponibili per aiutare i medici nella loro pratica clinica.