Uomini e donne sviluppano il melanoma in modi, età e zone del corpo diversi. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology da un team guidato da David Whiteman, della University of Queensland di Brisbane (Australia).
Il gruppo ha analizzato oltre 40 anni di dati sul melanoma – provenienti dai registri sulla popolazione – raccolti in Australia, Stati Uniti e Scozia, Paesi con tassi di incidenza rispettivamente alti, moderati e bassi di questo tumore della pelle. Nel corso dei 40 anni di osservazione l’incidenza del melanoma è aumentata in tutte e tre le popolazioni, con delle marcate differenze sesso-specifiche.
E’ emerso che in quasi tutte le popolazioni studiate le donne presentano tassi di melanoma più elevati dalla prima infanzia fino ai 45 anni, mentre gli uomini sviluppano più frequentemente questa patologia dai 65 anni in su.
Inoltre le donne -sempre nella fascia di età prima infanzia -45 anni, – presentano tassi più elevati di melanomi a carico degli arti inferiori rispetto agli uomini. Il melanoma a carico degli arti superiori, inoltre, è più frequente nelle donne dai 45 ai 64 anni, mentre nella fascia di età over 65 sono gli uomini a fare registrare tassi più elevati.
Di contro, su testa, collo e tronco, i melanomi si verificano con un’incidenza più elevata negli uomini rispetto alle donne nella prima infanzia. In tutte le parti del corpo, infine, il tasso a cui l’incidenza del melanoma aumenta con l’età in modo molto più rapido per gli uomini che per le donne.
“I melanomi invasivi sono tumori potenzialmente letali, la cui incidenza sta aumentando rapidamente – spiega David Whiteman, principale autore dello studio – Dobbiamo capire come si formano e cosa ne determina lo sviluppo se vogliamo trovare modi migliori per prevenirli. Studi come questo suggeriscono che dovremmo indirizzare i nostri sforzi di prevenzione in modo diverso per uomini e donne”.
Fonte: Journal of Investigative Dermatology, 2024