Viviana Annibali
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
“La Mia Voce” è stata sviluppata da Merck nel 2013 per supportare le persone senza voce o con difficoltà nel parlare, come i pazienti laringectomizzati affetti da un tumore della testa e del collo. L’app si è rivelata di grande utilità e per questo nel 2022 Merck ha pensato ad una versione totalmente rinnovata e gratuita sia per l’Apple store che per GooglePlay. La sinergia con AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati – è stata essenziale nella fase di progettazione della nuova versione dell’App, per studiare le reali necessità delle persone con queste difficoltà.
Potrebbe descriverlo brevemente?
“La Mia Voce” è un app semplice e intuitiva, che permette a chi si trova senza voce di esprimere ciò che vuole: dalla richiesta di aiuto, ai bisogni, alle sensazioni ed emozioni. Con circa 130 icone consente la riproduzione di frasi preregistrate e non, in italiano ed inglese. Le frasi o i messaggi possono essere salvati ed archiviati per personalizzare al meglio l’app direttamente nel proprio dispositivo, nel totale rispetto della privacy. L’app è uno strumento utile sia ai diretti interessati sia a chi li circonda, per facilitare le normali attività della vita quotidiana.
Che risultati avete o volete raggiungere?
L’obiettivo di Merck con l’app “La Mia Voce” è quello di andare “oltre il farmaco” sviluppando soluzioni innovative di Digital Health a supporto dei pazienti. L’app è stata presentata nel 2022 al Festival della Scienza di Genova con il Patrocinio del Ministero della Salute e i circa 6.000 nuovi downloads e 14.000 aggiornamenti ci indicano quanto venga utilizzata. L’app ha ottenuto il patrocinio dell’Associazione Italiana Laringectomizzati (AILAR), Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica (AIOCC) e Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG).
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Come Merck riteniamo molto importante il progresso tecnologico e come questo possa portare valore per i nostri pazienti. In particolare, per l’app “La Mia Voce”, il nostro focus è rivolto alle tecnologie emergenti come l’Intelligenza Artificiale di tipo generativo per supportare i pazienti attraverso la facilitazione della creazione di contenuto da veicolare tramite l’app. Stiamo puntando anche alla voice generation in modo da rendere l’esperienza utente più realistica possibile. Infine, per essere sempre più inclusivi e per fornire questo servizio a un bacino di utenti maggiore, stiamo puntando all’integrazione di più lingue all’interno dell’app. Grazie alla preziosa collaborazione con AILAR, potremo bilanciare al meglio l’avvento tecnologico con il reale supporto al paziente.
Qual è l’aspetto principale del Digital Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Uno degli aspetti principali su cui intendiamo puntare nei prossimi anni è l’integrazione dell’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza utente. Analizzando le funzionalità dell’app più utilizzate attraverso strumenti di data analysis e machine learning, si potrà proporre ai pazienti suggerimenti che rispecchiano le loro preferenze. Gli obiettivi sono facilitare l’utilizzo dell’app e rendere l’esperienza utente sempre più personalizzata, adattandola alle esigenze specifiche di ciascun utilizzatore.