#lsea2024

Trastuzumab/deruxtecan
in HER2-low Metastatic
Breast Cancer

Gilda Ascione
Paola Morosini
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Una innovazione terapeutica di ultima generazione inizialmente approvata nei tumori della mammella HER2+ e che ha successivamente ottenuto l’indicazione anche nei tumori della mammella HER2-low. A produrlo sono Daiichi-Sankyo e Astrazeneca e noi abbiamo approfondito l’argomento con Gilda Ascione, Head of Medical Affairs Oncology Medical Oncology, Daiichi-Sankyo e Paola Morosini, Oncology Medical Affairs Head, Astrazeneca

Qual è l’impegno della vostra azienda in questa area terapeutica?
Sfruttare la leadership ottenuta nell’ambito del trattamento del tumore al seno per offrire nuove opzioni terapeutiche al fine di migliorare gli outcome dei pazienti e produrre un reale impatto nella vita degli stessi, rivoluzionando gli attuali standard di cura in oncologia nel tumore al seno metastatico con l’introduzione di terapie innovative e sempre più efficaci.

A chi si rivolge il vostro prodotto?
Trastuzumab deruxtecan (TDXd) è un anticorpo farmaco-coniugato di ultima generazione inizialmente approvato nei tumori della mammella HER2+ e che ha successivamente ottenuto l’indicazione anche nei tumori della mammella HER2-low. Il termine HER2-low (cioè a bassa espressione di HER2) identifica un tumore della mammella che presenta alcune proteine HER2 sulla superficie cellulare, ma non abbastanza per essere classificato come HER2-positivo (HER2+). Stiamo parlando del 55% di tutte le pazienti una volta diagnosticate come HER2- negative e che quindi, fino ad ora, non hanno avuto accesso ad una terapia target per questo tumore.

Perché ritenete sia innovativo?
Trastuzumab deruxtecan ha aperto la strada a nuovi segmenti clinicamente significativi di pazienti, modificando il trattamento di coloro che hanno un carcinoma mammario HER2-Low, che in precedenza non disponevano di un’opzione terapeutica mirata. La tecnologia DXd ADC consiste in un linker (legante) clivabile selettivo per il tumore che veicola un potente payload inibitore della topoisomerasi I alle cellule tumorali. Questa tecnologia è versatile: il linker è in grado di coniugare o collegare il payload a diversi anticorpi monoclonali, ognuno dei quali ha come bersaglio antigeni distinti. Il payload (carico utile/chemioterapico) rilasciato è permeabile alla membrana cellulare e ciò consente un effetto antitumorale bystander con conseguente eliminazione delle cellule bersaglio e di quelle vicine presenti nel tumore.

Quali ritiene siano gli unmet needs di questa area terapeutica?
Una corretta refertazione del test HER2 (anche con re-testing, ove necessario) per distinguere pazienti HER2- (score 0 e tra 0 e 1+) da HER2-low (score 1+,2+ FISH-) risulta oramai essere di considerevole importanza per definire un appropriato percorso terapeutico per pazienti con tumore della mammella HER2 low, andando a soddisfare quello che rappresenta un importante unmet need. Fondamentale quindi che alle pazienti vengano effettuati esami strumentali completi e che il referto istologico con assetto immunoistochimico sia dettagliato.



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